Salerno

“Che importa se, è arrivata la retrocessione”. Un vecchio coro rispolverato per fare i conti con la triste realtà. E’ il cuore del secondo tempo di Salernitana-Fiorentina. Il risultato è fermo sullo 0-0. Dopo un lungo scambio di offese, la Curva Sud invita i rivali ad ascoltare. Lancia il coro che parla di una retrocessione nell’aria, dell’amore per la Salernitana che va al di là di ogni categoria. L’Arechi ruggisce e si affida al suo canto popolare.

Una dimostrazione d’amore fortissima. L’ennesima che il Principe degli Stadi lancia ad una Salernitana in difficoltà e ormai ad un passo dalla serie B. Una pagina d’orgoglio puro, dopo la tensione del prepartita. Non mancano i cori riservati ai calciatori, considerati “mercenari” per il campionato senza sussulti.

Poi la lunga battaglia a suon di scambi di cori. I fiorentini arrivano in Curva Nord mettendo in bella mostra i fantasmi con la “B” stampata sul petto. La gente con la Bersagliera nel cuore ricorda ironicamente la bomba carta della Coppa Uefa nel 1998 all’Arechi. Insomma, un pomeriggio ricco di spunti. In attesa della retrocessione, verdetto sportivo che non spaventa ma che rinsalderà l’amore verso i colori granata.