Avellino

“Non esultiamo, come ovvio, ma la notizia delle misure cautelari che hanno raggiunto l’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e alcuni degli indagati coinvolti nelle inchieste che da diversi mesi interessano numerosissime procedure amministrative messe in campo a Palazzo di Città rappresenta il punto di arrivo di un’azione che, come gruppo di opposizione consiliare, abbiamo messo in campo da anni, quella volta a smontare pezzo per pezzo l’attività di un’amministrazione che ha sempre brillato per opacità, disinvoltura nelle procedure, approssimazione ed inefficienza. Alla luce di quanto è accaduto il nostro appello è al Commissario Straordinario che si è appena insediato a Palazzo di Città affinché tuteli da rappresentante istituzionale il buon nome della nostra Città, costituendosi parte civile per il danno d’immagine che queste vicende a livello nazionale stanno arrecando ad Avellino. Tutto ciò stride con la storia ed i valori che da sempre contraddistinguono la comunità avellinese. Inoltre, il Commissario può cancellare un’altra pagina nera del triste epilogo dell’amministrazione Festa, l’assalto alla diligenza operato con l’ultima seduta di giunta nel corso della quale si sono approvate in maniera semiclandestina decine e decine di delibere, alcune delle quali relative ad ipotesi di project financing e ad incarichi legali, aggiungendo ulteriore opacità. Eviterebbe un’ulteriore esposizione per il Comune perché non vorremmo che alcuni di questi incarichi potessero interessare possibili candidati nelle liste espressione della maggioranza Festa che fu. Lo faccia per la dignità che gli avellinesi non possono e non devono perdere”.

E’ quanto scrivono in un documento i consiglieri comunali del gruppo del Partito Democratico presso il Comune di Avellino.

“Non ci riconosciamo meriti – aggiungono – perché non abbiamo mai avuto intenzione di sostituirci alla Procura della Repubblica, ma siamo consapevoli del fatto che in questi anni di ferrea opposizione, senza mai mollare né cedere di un millimetro, abbiamo preso le distanze, con tutti gli strumenti di cui una forza di opposizione dispone, da ciò che l’amministrazione Festa ha prodotto in un continuo disamministrare che abbiamo denunciato in aula, senza esitare mai. Senza abbozzare mai. Senza mai cadere nelle piccole e misere tentazioni in cui pure hanno tentato di indurci. Abbiamo rifiutato i loro metodi e l’approccio avuto nella gestione della cosa pubblica. Abbiamo al contrario deciso di lavorare a testa bassa, approfondendo la conoscenza di tutte le procedure, leggendo tutte le carte a nostra disposizione e, ancor di più, denunciando pubblicamente questo utilizzo privatistico dell’Albo Pretorio e questo metodo, ormai divenuto prassi, di non pubblicare atti e delibere”.

“Nessuno – così si conclude il documento – può accusarci di aver fatto speculazione in questi anni o di aver strumentalizzato vicende ai danni della città. Anzi, la nostra azione è sempre stata rivolta all’interesse della nostra comunità. D’altronde, il vero limite che quest’amministrazione ha avuto in questi anni è stato quello di non agire per il bene della città, come al contrario hanno voluto far credere anche grazie all’utilizzo delirante e compulsivo di denaro pubblico per dopare la movida cittadina, ma con l’obiettivo di creare un sistema volto alla produzione di consenso, utilizzando, tra l’altro, da quanto emerge, metodi non propriamente compatibili con la trasparenza e la buona amministrazione”.