Boulaye Dia tuona. Le dichiarazioni del calciatore senegalese al quotidiano “L’Equipe” hanno avuto un impatto fortissimo sull’ambiente Salernitana. Un attacco durissimo all’intero pianeta granata: al presidente Iervolino, parlando di non aver mai ascoltare la sua "campana" sull’accaduto nei minuti finali della sfida con l’Udinese, all’ex tecnico Liverani (“Mi ha detto che tutto era risolto e poi in conferenza stampa ha cambiato versione”), all’intera società: “Prima mi hanno fatto causa e ora vogliono chiudere una mediazione”, le parole dell’attaccante al quotidiano L’Equipe.
L’altra faccia di una medaglia che ha avuto ripercussioni durissime sia sulla stagione del calciatore (da appena 19 presenze e 4 gol), sia sul cammino della Salernitana, condannata a navigare nei bassifondi di classifica senza il suo uomo migliore. Il club ha incassato l’intervista non senza sorpresa, con il calciatore non autorizzato a rilasciare le dichiarazioni sul caso. Nel regolamento interno stilato dal club e il calciatore, Dia sarebbe stato punito con una pesante ammenda. Tutto però in standby, con i legali al lavoro per capire il da farsi in virtù della battaglia aperta presso il Collegio Arbitrale e con udienza fissata per il 30 aprile. La Salernitana punta però a certificare il comportamento non professionale del calciatore utilizzando anche questa intervista come prova per certificare la richiesta dell’ammenda del 50 per cento dell’ingaggio fino al termine della stagione e di un risarcimento danni da 20 milioni di euro. Una battaglia durissima senza tregua: tra Dia e la Salernitana volano gli stracci.