Avellino

Nel periodo 2019-2023, in Campania il numero di imprese commerciali è diminuito del -3,2% (in linea con il dato medio delle regioni meridionali), con dinamiche provinciali piuttosto differenziate: la flessione è stata maggiore ad Avellino (-7,8%) e Salerno (-5%), meno intensa a Napoli (-2,5%) e Caserta (-3%), e del tutto assente a Benevento (+0,4%).
Considerando i principali comparti del «Commercio», nel periodo più recente 2019-2023 si osserva che: a livello nazionale, la riduzione del numero di imprese attive è stata particolarmente accentuata nel «Commercio al dettaglio» (-7,4%), più contenuta nel «Commercio all’ingrosso» (-5,9%), e quasi nulla nel «Commercio di autoveicoli e motocicli» (-0,6%).

Per il Mezzogiorno e la Campania, le suddette dinamiche sono traslate verso l’alto, con una flessione più ampia nel «Commercio al dettaglio» (del -4,7% nell’area meridionale e del -4,3% in Campania), un calo di entità modesta nel «Commercio all’ingrosso» (rispettivamente del -1,3% e del -2,2%), e una leggera crescita nel «Commercio di autoveicoli e motocicli» (rispettivamente del +0,7% e del +1,5%).
I dati relativi all’andamento recente dell’occupazione (2021-2023) confermano le difficoltà del settore del «Commercio». Sia in Italia che nel Mezzogiorno, il tasso di crescita degli addetti del «Commercio» risulta di segno positivo, ma inferiore al dato del totale dei settori produttivi. Il gap del «Commercio» è particolarmente marcato per l’area meridionale (-3,8 punti percentuali, contro -1,3 punti a livello nazionale). La dinamica del «Commercio» è ancora più critica in Campania, dove si rileva un calo dell’occupazione del -4,8%, contro una crescita di pari entità per la media dei settori produttivi, con un gap di quasi dieci punti percentuali.

Lo afferma la ricerca di Svimez che ha presentato il focus di approfondimento per Confcommercio Campania. In Campania il comparto del commercio che produce più valore aggiunto è quello dell’ingrosso con circa il 50%, seguono il dettaglio con il 40% circa e quello di autoveicoli e motocicli con circa il 10%. Svimez sottolinea che dal 1995 al 2022 il settore del commercio è cresciuto del 40% a livello nazionale e del 50% in Campania, dato tanto più significativo se considerato in rapporto alla crescita complessiva dell’economia regionale nel periodo 1995-2021, pari ad un modestissimo 3%. Però la Campania ha registrato nel trentennio il più lieve incremento (+3,7%) di occupati nel commercio rispetto al dato medio italiano e del Mezzogiorno.

Non solo: i dati dal 2021 al 2023 evidenziano che la dinamica del commercio è critica in Campania, dove si rileva un calo dell’occupazione del -4,8%, contro una crescita di pari entità per la media dei settori produttivi.

Sulle vendite online la Campania è invece in forte crescita

Il commercio sul web ha raggiunto livelli considerevoli: nel 2021, complessivamente il 17,6% del fatturato è stato realizzato così, e in Campania la quota è circa un punto percentuale superiore al dato nazionale (18,8%). La regione vede ancheuna percentuale maggiore di vendite effettuate dalle imprese tramite il proprio sito web (10,5% rispetto al 7,9% nazionale). Di contro, è leggermente inferiore la percentuale delle vendite realizzate tramite altri canali web (moduli on-line, Facebook, Instagram, altri social media) con un 7,8% rispetto all’8% nazionale.