Antonio Prudente*
La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori impegna il CFS di Avellino quotidianamente, con attività di consulenza tecnica nei luoghi di lavoro e una capillare azione formativa rivolta a imprenditori, lavoratori, tecnici e committenti. Il settore costruzioni, uscito da una crisi che ha ridimensionato imprese e strutture organizzative, è costantemente impegnato a qualificare e formare i dipendenti sia in materia di sicurezza, sia sul versante delle competenze specialistiche.
I numerosi infortuni che continuano a verificarsi nel nostro paese, dopo anni in cui le buone pratiche hanno avuto il tempo e il modo di attecchire, ci dicono che il problema non è confinabile al luogo di lavoro: siamo di fronte ad una questione ben più complessa, che riguarda non solo l’impresa e i lavoratori, ma in generale tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nel processo produttivo, dunque anche committenti e fornitori.
Ritenere inoltre (peraltro erroneamente) che alcuni settori, nella fattispecie quello edile, siano più esposti al rischio infortuni rispetto ad altri non aiuta ad individuare e ad affrontare correttamente le criticità che ancora permangono.
Il mondo produttivo appare impegnato a dare maggior valore agli aspetti documentali della sicurezza, aumentando le distanze tra gli adempimenti formali e i luoghi di lavoro. Anche il sub appalto viene indicato tra i mali da correggere, ma è previsto nel Testo Unico della Sicurezza (il D. Lgs 81/2008) che ciascun committente debba “verificare l’idoneità tecnico-professionale” dei soggetti a cui affida opere, servizi e forniture, superando una mera verifica formale e indagando una concreta aderenza ai requisiti richiesti oltre ad una completa applicazione degli obblighi normativi e contrattuali.
Se si legge tra le righe delle notizie di cronaca relative agli incidenti sul lavoro, si arriva facilmente a comprendere che essi sono spesso imputabili alle numerose falle esistenti proprio nella verifica dei requisiti, impostati superficialmente su controlli documentali, privi di consistenza e indicatori prestazionali. Appare altrettanto chiaro che sub appalti e servizi non caratterizzano solo l’edilizia: in ogni ambiente lavorativo si affidano lavori, forniture e servizi, e dunque in ogni ambiente lavorativo vi è incremento delle criticità in coincidenza dell’allentamento dei controlli in fase di affidamento.
Talvolta si sceglie l’azienda o il fornitore tenendo contro esclusivamente dell’offerta economica, ma questo orientamento va contrastato sul piano culturale, creando valore per le aziende regolari e attente al rispetto delle regole.
I recenti infortuni sul lavoro, che spesso si trasformano in autentiche tragedie, sono tutti riconducibili ad una serie di errori che dobbiamo individuare per evitare che si possano replicare. È anche necessario un serio investimento sulla formazione di ciascun soggetto che interviene nella filiera produttiva di ogni settore. A breve sarà approvata una nuova normativa che introdurrà l’obbligo formativo per ogni imprenditore, e sarebbe auspicabile una formazione anche per i committenti privati e pubblici, per aumentare conoscenze e consapevolezza sugli adempimenti e sui rischi. Un processo migliorativo che non si arresta, perché si possa finalmente raggiungere un auspicabile livello di sicurezza sul lavoro, fondato sull’adesione ai principi della prevenzione. È auspicabile, infatti, che i comportamenti sicuri siano generati da una convinta volontà di ciascun operatore e non dal timore della sanzione o dalle rescissioni contrattuali.
Un percorso ancora da intraprendere su cui siamo impegnati con la struttura del CFS Avellino, con i rappresentanti delle parti sociali, con imprenditori e lavoratori edili. Ma è un cammino che dovrà affollarsi di protagonisti, dai committenti ai tecnici, per condividere l’impegno alla costruzione di luoghi di lavoro sicuri, in edilizia e nelle industrie, nella logistica e in agricoltura o, in generale, in qualsiasi luogo di lavoro.
Presidente del CFS della Provincia di Avellino