Fisciano

“La politica attuale si appoggia diffusamente su sistemi clientelari". Lo ha detto l’ex premier ed attuale presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte nel corso di un appuntamento tenuto all’università di Salerno per presentare il libro di Pasquale Tridico.

"Ci hanno accusato, siccome c'è una tale malapianta, un vizio ormai mentale di vedere questo sistema clientelare di cui moltissimi sono evidentemente esperti, di avere introdotto con il reddito di cittadinanza un sistema clientelare, cioè nel senso che se oggi noi facciamo una legge generale e astratta che vale per tutti quello è uno scambio politico-elettorale. Vuole dire che sei deformato nello testa" se la pensi così”, l’affondo di Conte che ha poi glissato sulle tensioni interne al campo largo. “Con Elly non ci siamo sentiti, ma non ne facciamo una questione personale, basta con la rappresentazione dei litigi tra leader. Qui si parla di principi, di valori, di politica. Li vogliamo perseguire o riduciamo tutto agli slogan?".

Dura anche la posizione sull’operato del Governo. “Il Governo sta aggravando le diseguaglianze tra Nord e Sud per un calcolo elettorale e per tenere in piedi la maggioranza accontentando la Lega sullo scellerato disegno dell'autonomia differenziata. L'effetto finale sarà quello di creare venti staterelli”, ha tuonato Conte. "Il principio del disegno di legge è che laddove si produce ricchezza là deve rimanere, il che significa che regioni come la Lombardia andranno sempre avanti e regioni del Sud, a partire dalla Campania, andranno sempre indietro. È un disegno miope anche nell'interesse delle regioni più ricche".

Il leader del Movimento 5 Stelle ha, poi, sottolineato la necessità di fare “un patto sulla sanità perché i dati attuali ci dicono che 4 milioni di cittadini hanno rinunciato alle cure per le liste d'attesa perché non ci sono presidi sanitari sufficienti vicini, e perché non hanno assicurazione per andare nelle cliniche private. Pensate che, parlando di Pnrr, solo il 3,7% dei fondi dedicati alla sanità sono stati spesi. Siamo in ritardo su tutto. Le Regioni, che per la maggior parte sono di centrodestra, si sono lamentate e hanno denunciato al governo 1,2 miliardi di tagli per quanto riguarda la messa in sicurezza degli ospedali".