Sperone

Non vuole fare nessun passo indietro, come del resto è nel suo stile, pronto ad affrontare, senza se e senza ma, le questioni che toccano più da vicino le fasce deboli della cittadinanza. Stiamo parlando dell'ex sindaco di Sperone Salvatore Alaia, determinato ancora una volta ad affrontare a viso aperto le Istituzioni a livello centrale pur di veder riconosciuto un sacrosanto diritto che risponde alla tutela della salute.

 

Ed e' per questo che, come del resto aveva già promesso nelle scorse settimane, nella giornata di martedi 10 febbraio l’ex sindaco di Sperone Salvatore Alaia si recherà a Roma, presso Palazzo Chigi, la sede del governo, per manifestare con una serie di cartelloni tutta la sua rabbia nei confronti del Presidente Matteo Renzi e del suo entourage, i quali, rispetto alla vicenda dei tumori in Regione Campania, a suo dire avrebbero evidenziato uno stato di negligenza unico nella storia della Repubblica Italiana.

 

Alaia, lo ricordiamo, non è nuovo a simili plateali proteste. Se ne ricordano due in particolare: il digiuno della fame contro la società Irpiniambiente e il sit-in romano di quattro giorni, con tanto di catene e sacco a pelo, dinanzi al Colle per chiedere all’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di intervenire presso il Governatore della Campania Stefano Caldoro per la riapertura dei presidi ospedalieri di Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi. Le proteste si ripeteranno dunque il 10 febbraio e interesseranno anche il Partito Democratico. Alaia, infatti, ha annunciato che non mancherà un'incursione presso la sede nazionale del PD in via del Nazzareno, «dove il padre padrone dell'Italia Matteo Renzi ha sotterrato le speranze del popolo italiano ed in particolare delle comunità del Baianese-Vallo di Lauro e del territorio nolano.

 

«Basta, basta, basta», dichiara ancora Alaia, «sono rabbioso ed intendo portare avanti sino alla fine questa battaglia contro gente che fino ad oggi non ha mosso un dito. Naturalmente - conclude l’ex sindaco di Sperone - è inutile sperare in una qualsiasi opera di bonifica da parte della Regione Campania, che in una situazione di coma vegetativo, dimostra ancora una volta la sua inadeguatezza nell'affrontare la problematica».

Rocco Fatibene