Avellino

Prima il cappellano ora il dirigente medico. Ancora violenza nel carcere di Bellizzi Irpino ad Avellino, dove stavolta ad essere aggredito è stato il medico dirigente nei locali dell'infermeria, che è stato preso a calci da un detenuto. Solo pochi giorni fa ad essere aggredito era stato un sacerdote volontario, padre Christian Sciaraffa, e una ispettrice della penitenziaria, intervenuta a sua volta per difenderlo. Ieri sera un nuovo inquietante episodio di violenza, mentre gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe Moscati anche di detenuti feriti tra risse e aggressioni in carcere, sono continui.

A dare notizia dell'ultima aggressone è stato Orlando Scocca, Coordinatore Regionale per la Campania Fp Cgil Polizia Penitenziaria, che tuona: “L’aggressore, oltretutto, che in passato aveva protestato per non essere stato visitato in ospedale come aveva richiesto, dopo essersi reso responsabile di questo ennesimo ‘evento critico’ nel carcere avellinese, è stato “premiato” ed accompagnato in visita presso il nosocomio cittadino”. 

Mirko Manna, Coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria: “Due segnali inquietanti in pochi giorni nel carcere di Avellino: prima l’aggressione al cappellano e ora il dirigente sanitario. Sono due campanelli di allarme che l’amministrazione penitenziaria riteniamo non possa continuare ad ignorare. Evidentemente servono provvedimenti urgenti: la sicurezza nel carcere di Avellino è sfuggita al controllo del vertice del Reparto di Polizia Penitenziaria. Il Provveditore regionale e il DAP, prendano al più presto una decisione non più rinviabile e sostituiscano il Comandante di Polizia Penitenziaria al più presto”.

Dal canto suo la responsabile Campania dell'Osservatorio Carceri della Camera Penale, Giovanna Perna spiega: “Il carcere di Avellino vive una situazione di gestione ad alto stress – spiega - . L'istituto è sovraffollato, accoglie oltre 500 detenuti, a fronte di una forza lavoro sottodimensionata. Il tutto senza contare, il disagio che aumenta come anche la sofferenza psichiatrica di numerosi detenuti. E' una situazione molto difficile, a livello nazionale. Il sovraffollamento è tema generale, che crea un disagio crescente per i detenuti e lavoratori. Gli agenti sono sotto costante pressione. Nel carcere di Bellizzi Irpino mancano figure specifiche come quella degli psichiatri. Noi facciamo più segnalazioni. La scorsa settimana con la delegazione dell'Asl di Avellino abbiamo con il garante provinciale, abbiamo rimesso sul tavolo il problema sanitario. A Bellizzi Irpino è chiara un'emergenza crescente dal punto di vista psichiatrico, i fatti di autolesionismo e violenza sono all'ordine del giorno. Serve tanta comprensione anche a chi gestisce una situazione così difficile”.