Benevento

Non è il momento migliore della stagione per il Benevento. Un solo punto in due partite costituisce lo specchio delle difficoltà che sta vivendo. Eppure c'è una cosa che la squadra giallorossa non dovrà mai perdere: è la fiducia di poter chiudere questo campionato nel migliore dei modi senza farsi sopraffare da chi oggi sembra poterle soffiare persino il secondo posto. 

Il calendario non è stato benevolo in tal senso, riservandole due sfide al calor bianco proprio contro le antagoniste più fiere: lunedì 8 c'è la Juve Stabia al Vigorito, lunedì 15 si va a far visita all'Avellino al Partenio. Due monday nigth, come si dice ora, che decideranno le sorti della strega in questo finale di stagione. Due super-sfide da affrontare col coltello tra i denti, senza farsi travolgere dai cattivi pensieri. 

Il cammino di questa squadra costruita col peso di troppe zavorre della disgraziata stagione in serie B ha mostrato due velocità differenti: quella guidata da Metteo Andreoletti ha viaggiato alla media di 1,57 a partita, quella affidata ad Auteri ha aumentato la sua velocità toccando quota 2,13. Si potrà disquisire su tutto, su scelte e dettami tattici, ma sui numeri c'è poco da confutare. D'altro canto continuiamo a parlare di una squadra che occupa ancora il secondo posto e che, estrapolando la classifica del ritorno, sarebbe ancora in testa a quota 32 con un punto di vantaggio sulla Juve Stabia, 5 sul Giugliano, 6 sull'Avellino.

Detto questo, appare evidente che la squadra abbia bisogno di ritrovarsi alla vigilia di due scontri titanici. La trasferta sul campo del Monterosi (penultimo, ma che nel ritorno ha conquistato ben 18 punti) deve aver dato delle indicazioni utili per affrontare le due prossime sfide. Come sempre prendiamo come punto di riferimento i numeri di questa partita al Bonolis di Teramo: la strega ha chiuso con il 63% di possesso palla (contro il 37 del Monterosi), ma solo con un tiro in più verso la porta avversaria (8-7). Segno di un predominio sterile, in cui la cosa più difficile è stato concludere verso la porta di Forte. Non è un difetto che viene fuori adesso, è più o meno un malanno antico questo della strega che costruisce bene fino alla metà campo avversaria, poi non trova le verticalizzazioni giuste e il modo di far male ad un avversario che è tutto rintanato in difesa. Perchè questo avvenga facciamo due nomi: Nardi e Ciciretti, due che se stanno al meglio sono in grado di scardinare più di una difesa.

L'altro dato interessante è quello su cui si è soffermato anche Auteri nel dopo-partita. Troppi falli non puniti e un gioco spezzettato all'inverosimile (il dato numerico dice 24 falli a 16 per il Monterosi). Il Benevento non ha i mezzi per vincere le partite con la forza fisica e quando non riesce a fare la giocata (come quella molto bella sul gol realizzato al Monterosi) non ne viene fuori. Questione di caratteristiche, che speriamo possano servire nei play off, dove, lo ricordiamo a tutti, ci sarà anche il Var e un certo modo di condurre la partita non sarà più consentito.