Benevento

Salvatore è un guerriero sannita di 9 anni, i suoi genitori le sue 'armi' e l'associazione Gast Onlus il mezzo per realizzare sogni, coltivare speranze e vivere momenti di felicità.

Quale giorno migliore della Pasqua per raccontare la sua esperienza immensa. Salvatore Genito il 23 marzo scorso ha realizzato un suo sogno: sciare con i campioni in una competizione tanto importante quando famosa. Il 23 marzo ha aperto la 26esima edizione della Südtirol Gardenissima, lo slalom gigante più lungo del mondo.

Un sogno che si è trasformato in realtà. Salvatore e Damiano, guidati da Giacomo e Francesco hanno dato il via all'impegnativa discesa con i pettorali 1, 2, 3 e 4. Oltre ai skigaster hanno partecipato più di 700 atleti tra cui – spiegano sul sito gastonlus.org - i nazionali Vinatzer, Innerhofer, Perathoner ed alcune leggende dello sci alpino come Ghedina, Piero Gros, Isolde Kostner e Paola Magoni.

Un'esperienza bellissima che ha forgiato ancor di più il nostro concittadino tornato più carico che mai da Gardenissima.

“Salvatore è nato prematuramente con una PCI (paralisi celebrale infantile) i cui esiti ad oggi gli impediscono di camminare, si muove da quando aveva tre anni con una carrozzina elettronica con joestick. E’ un pazzo scatenato – assicura il papà Daniele -, con la sua carrozzina fa di tutto, impenna, gioca, va per i sentieri di montagna anche in alta quota.

Amiamo la montagna. Amiamo sciare, ma mai avrei pensato che Salvatore avrebbe potuto provare la bella sensazione dello sci o comunque solcare le piste con tutta la sua famiglia. Grazie alla Gast associazione onlus di Reggio Emilia, questo è stato ed è possibile” assicura fiero Daniele.

La missione della Gast associazione onlus ha come cardine l’importanza dello sport come strumento per l’educazione, la formazione e l’apprendimento, rivolto a bambini, adolescenti e adulti, con disabilità fisica e/o intellettiva relazionale.

“L’esperienza dello sciare con il dualsky per Salvatore è iniziata già da un po’ di anni – spiega ancora papà Daniele -, aveva 4 anni la prima volta che ha provato la sensazione di salire su una seggiovia e di sciare sulle piste insieme alle sue sorelle come tutti gli altri sciatori normodotati.

Partecipare alla Gardenissima per lui è stata una gioia infinita. Il sentirsi protagonista di un’esperienza unica da raccontare a tutti i suoi amici lo ha reso fiero, completo.

Per noi genitori invece è stato straordinario per aver regalato un'esperienza forte a nostro figlio, un'emozione di gioia grande e soprattutto per avergli fatto capire che tante cose si possono fare lo stesso!”.

Sport chiave di volta per tutti a qualsiasi livello ed a qualsiasi età. “Ritengo che per i disabili lo sport sia fondamentale se non addirittura obbligatorio e mi auguro e spero che prima o poi venga inserito come 'terapia riabilitativa' all’interno dei piani terapeutici convenzionati, in modo da poter garantire a tutti i disabili, e soprattutto a coloro che purtroppo vivono il doppio svantaggio (disabilità e condizioni socioeconomiche precarie) di poter praticare lo sport e godere di tutti i suoi benefici”.
Il grande Salvatore di sport si nutre. A Benevento frequenta la scherma presso l’Accademia Olimpica di Scherma con i maestri Dino Meglio e Francesca Boscarelli “momenti di vita che lo formano e lo fanno diventare grande giorno dopo giorno”.