AGGIORNAMENTO 26 MARZO
Ha ammesso il possesso degli smartphone e delle carte di credito, ma ha sostenuto di aver effettuato i prelievi di denaro su indicazione e con il consenso della parte offesa. Si è difeso così, assistito dall'avvocato Mario Cecere, il 30enne finito agli arresti domiciliari in una inchiesta della Procura di Mantova. Lo ha fatto dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, che lo ha interrogato per rogatoria del Gip lombardo.
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Avrebbe sottratto ad una persona denaro e carte di credito che avrebbe poi usato indebitamente. E' l'ipotesi di reato contestata a R. D. M. (avvocato Mario Cecere), 30 anni, di Montesarchio, finito agli arresti domiciliari su ordine del Gip di Mantova. Il provvedimento cautelare è stato adottato in una inchiesta su fatti che si sarebbero verificati nell'ottobre 2023 nel centro lombardo.
Secondo gli inquirenti, approfittando della difficile condizione in cui si trovava la parte offesa – un uomo affetto da depressione e che, a detta dell'accusa, aveva assunto un'elevata quantità di sostanze alcoliche- si sarebbe impadronito di due smartphone, 350 euro in contanti e diverse acrte di credito e postepay.
Card che avrebbe utilizzato per prelevare 3300 euro da due sportelli bancari e per comprare un biglietto ferroviario del treno Frecciarossa. Il 30enne avrebbe inoltre avrebbe eseguito, attraverso uno degli smartphone, un bonifico di 5mila euro a favore di un conto corrente a lui intestato, ed avrebbe fatto altrettanto, per un importo di 500 euro, attraverso l'account paypal della madre del malcapitato.
Domani, dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, l'interrogatorio di garanzia, per rogatoria del Gip di Mantova, del 30enne.