Benevento

(f.s.) E' fuori discussione che la rincorsa alla prima posizione si sia trasformata nella difesa ad oltranza del secondo posto. Non è una questione di fiducia, ma solo di fredda matematica: alla Juve Stabia bastano appena 7 punti per tagliare il traguardo della promozione diretta, perchè a quota 77 sarebbe irraggiungibile anche se dietro la strega le vincesse tutte (toccherebbe quota 76).

E allora molto più realisticamente conviene blindare quella seconda piazza che è ancora ambita da tanti, primo fra tutti l'Avellino che schiuma rabbia e ricomincia ad alzare la voce dopo la sconfitta di Giugliano. Perinetti dice che ha fatto una promessa e che non parlerà mai più di arbitri, ma già solo il fatto di ricordarlo è come se ne parlasse. Il fatto è che, in generale, gli arbitraggi sono quanto di meno convincente si possa vedere in questo campionato. Questa settimana ha urlato anche il piccolo Monterosi, che si è visto preso di mira dall'arbitro Crezzini di Siena. L'amministratore delegato della società viterbese, Aliano, ha detto senza mezzi termini che anche in C c'è bisogno assoluto del Var, e non solo nei play off, perchè così non è più possibile andare avanti.

Alla resa dei conti, quando i giochi diventano decisivi, tutti vorrebbero essere tutelati, ma il livello arbitrale, molto al di sotto della sufficienza, tale era e tale resta anche in questo momento topico. E allora si prova a far valere l'arte della parola, anche se, si sa, non sempre alla fine ha ragione chi urla di più.

Il Benevento da parte sua dovrà solo fare un rapido esame di coscienza su se stesso: partite come quella disputata contro il Monopoli non portanod a nessuna parte, con tutte le attenuanti generiche e con la certezza di aver affrontato un avversario che non vale il quart'ultimo posto. 

La squadra giallorossa ha bisogno di ritrovarsi, senza fare un dramma di ciò che è accaduto. Bisogna andare avanti con la consapevolezza dei propri mezzi, utilizzandoli sempre al meglio senza pensare a ciò che poteva essere e non è stato. Guardare avanti è indispensabile, con determinazione e senza piagnistei. I play off sono lì come un grattacielo da scalare: ne rimarrà uno solo, l'imperativo è provarci.