Minori

Pomeriggio di paura a Minori, in Costiera Amalfitana, per tre speleologi che erano rimasti bloccati nella Grotta delle Canne, cavità marina che nasconde grandi ambienti. I tre, per cause ancora ignote, hanno avuto qualche difficoltà e hanno lanciato l'allarme. La Capitaneria di Porto di Amalfi ha inviato sul posto una motovedetta ma le condizioni meteo-marine hanno reso particolarmente complesse le operazioni di recupero. Non a caso la Guardia Costiera ha attivato anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Salerno per organizzare le operazioni di recupero. Poco dopo, però, la Capitaneria è riuscita a recuperare via mare i tre speleologi che sono stati tratti in salvo e condotti - in buone condizioni di salute - presso il porto di Maiori. Sul posto era intervenuto anche personale del Soccorso Alpino. Fortunatamente la disavventura ha provocato solo un grande spavento ai tre speleologi che, grazie all'intervento delle forze dell'ordine, sono stati tratti in salvo e riportati a terra.

IL COMUNICATO DELLA CAPITANERIA DI PORTO

Complessa attività di soccorso portata a termine nella serata di oggi dagli uomini della Guardia Costiera di Salerno e personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino a favore di tre speleologi rimasti intrappolati all’interno della Grotta delle Canne in località Minori.
I tre speleologi, associati al Gruppo Speleologico Natura Esplora di Avellino, erano entrati nella cavità marina denominata Grotta delle Canne, dallo scorso 15 marzo giorni classificata quale vera e propria grotta, nella serata di ieri per attività di speleologia e studio con l’intenzione di passare tutta la notte e riuscire nella mattinata odierna.
Non avendo avuto alcuna notizia dei tre dalle 11 di stamattina l’associazione a cui gli speleologi appartengono, allarmati del lungo tempo trascorso, hanno avvisato della situazione la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Salerno. Immediatamente veniva disposto l’intervento della Motovedetta di soccorso CP854 e via terra personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino. Dopo prime ricerche infruttuose via mare e via terra il personale intervenuto riusciva a prendere contatti con il gruppo di speleologi (non avevano possibilità di comunicare all’esterno) che rassicuravano gli intervenuti sul loro stato di salute ma rappresentavano l’impossibilità di uscire dalla grotta via mare in considerazione dello stato del mare presente che impediva l’uscita con la propria imbarcazione.
Con l’ausilio del CNSA si ipotizzava, quindi, un eventuale prelievo dei tre malcapitati via terra studiando l’utilizzo di appropriate attrezzature di solito utilizzate in queste circostanze, operazione che avrebbe richiesto sicuramente tempi molto lunghi.
Alle ore 18 circa valutato lo stato del mare dal Comandante dell’unità Guardia Costiera presente sul posto in leggera diminuzione si tentava il recupero via mare anche con l’ausilio di una piccola imbarcazione messa a disposizione da pratici locali intervenuti in assistenza.
I tre speleologi venivano così tirati fuori dalla grotta ad uno alla volta con l’utilizzo di cime e salvagenti anulari e portati in sicurezza sull’unità CP854 che dirigeva nel porto di Maiori per sbarcarli e prestare i primi controlli medici nonostante i tre risultavano essere in ottimo stato di salute e senza rappresentare problematiche cliniche.
Una domenica di attività scientifica che poteva avere dei risvolti negativi e che si è conclusa nel migliore dei modi grazie all’intervento tempestivo degli uomini della Guardia Costiera di Salerno e della perfetta sinergia con altri corpi dello Stato che hanno partecipato all’attività di soccorso.