Benevento

(frasan) E' la prima volta che viene in visita di cortesia nel suo vecchio stadio. Pippo Inzaghi lo considera un “luogo dell'anima”, così come quella Benevento che lo ha accolto come un figlio per due anni. Dopo la stagione dei record (2019/20) e la serie A persa con sommo rammarico, era tornato due volte da queste parti: sempre da ex, la prima volta sulla panchina del Brescia (1 novembre 21), la seconda su quella della Reggina (15 aprile 23). Mai per qualche giorno di relax in quella città che sarà sempre quella dove ha concepito il suo primogenito Edoardo. “Volevo portare anche lui, ma tenerlo fermo in uno stadio è un problema”. Poi racconta che prima di partire il piccolo Edo ha voluto ancora vedere una registrazione in cui papà Pippo fa gol di testa a Montipò (in allenamento, ovviamene) e poi ne ripete il gesto con la testa quasi a voler fare gol anche lui. Come dire, buon sangue non mente...

Assiste alla partita col Monopoli in poltroncina dove c'è anche il presidente Vigorito, nella ripresa sale in Tribuna stampa: “Perchè si vede meglio da qui”, dice. L'amarcord col patròn è scontato, ricorda quando a Trapani, dopo la sconfitta (2-0) diede un pugno sulla panchina mandando in frantumi l'orologio che aveva al polso. “I miei collaboratori mi ricordarono che eravamo già in A da tre settimane. Ma una sconfitta era sempre una sconfitta...”. Dice al presidente come fosse affamato di record: “E alla fine ne centrammo tanti...”. 

Conosce un “botto” di quei giocatori che sono in campo, che importa che siano di serie C. Alcuni li ha affrontati nell'anno di Venezia, Bizzotto, Fornasier, altri semplicemente perchè per lui il calcio è vita e non c'è davvero differenza che sia di A, di B o di C. Ha assistito all'allenamento di Auteri, non s'è perso una virgola: “A volte mi piace più seguire gli allenamenti che una partita”. Ora vuole starsene un po' tranquillo, magari continuando il giro di aggiornamento: “Vorrei chiamare Guardiola, mi piacerebbe andare ad assistere ad una sua seduta di allenamento”. 

Intanto la sfida col Monopoli continua: “Ma davvero è in zona play out? Questa serie C è proprio incredibile”. Chiede di Terranova... “Sta giocando bene? Lui è uno che non tradisce mai”. Segnano i pugliesi e si rammarica come un qualsiasi tifoso: “Ma come? Vengo a vedere la partita dopo tanto tempo e perdiamo? (“perdiamo”... dice proprio così) Non volevo certo portare sfortuna...”. Poi regala una chiosa sui play off: “28 squadre per un'altra promozione, un altro campionato. Bisogna difendere la seconda posizione, si entra in gioco dopo ed è un bel vantaggio. Voglio tornare, ma l'esito dovrà essere diverso...”. Due giorni “col cuore nello zucchero” in un luogo che considera casa sua. Due giorni belli tranne che per questa maldetta sconfitta: “Non ci voleva”.