Savignano Irpino

"Siamo venuti a conoscenza di un progetto di “Impianto per il trattamento di fanghi civili con produzione di ammendante compostato e per la produzione di fanghi essiccati da termovalorizzare”, che verrebbe realizzato in territorio di Savignano Irpino, a poca distanza dal confine con il nostro territorio. Abbiamo letto e studiato attentamente il progetto, perché non ci piace parlare senza cognizione di causa, e dal progetto è possibile desumere le seguenti informazioni: la piattaforma impiantistica pur collocandosi in una posizione distante dai centri abitati, è a soli 200 m da edifici dedicati allo svolgimento di attività agricole, a 125 m dalla stazione ferroviaria di Panni Scalo e poche centinaia di metri da alcune masserie abitate."

E' l'analisi della sindaca di Bovino Stefania Russo a difesa della Valle del Cervaro

"Il centro abitato più vicino è costituito dal paese di Montaguto che dista circa 1,8 Km in linea d’aria dal sito in esame, il Comune di Savignano Irpino dista 4 Km, il Comune di Panni 5 km, mentre a meno di 10 km anche Monteleone di Puglia e Greci. Sul confine est dell’area in esame, inoltre, è presente un corso d'acqua (Torrente Rifieto) e a pochi metri il Torrente Lavella e il Fiume Cervaro dall'alta valenza ecologica.

Preoccupanti e gravissime le conclusioni dell’analisi degli impatti dell’impianto, che vogliamo riportare parola per parola:

Alla luce dell'analisi effettuata nel presente capitolo, è comunque lecito ritenere, con un livello di attendibilità elevato, che sia le fasi di cantiere che le attività in esercizio genereranno complessivamente sulla salute pubblica un impatto sicuramente negativo diretto, ma di magnitudine ed estensione trascurabile e circoscritto ad un livello di scala locale."

Sempre dalla lettura del progetto emergono le seguenti criticità e vincoli in quanto il sito di interesse:

1. E' delimitato da strade classificate con rischio frana “moderato” e “elevato”.

2. Si trova a 1 km circa dalla Zsc IT9110032 “Valle del Cervaro, Bosco dell’Incoronata” della Regione Puglia.

3. Ricade in un’area caratterizzata da produzioni doc.

4. Risulta essere soggetto a vincolo idrogeologico: l’area ricade nell’ambito di competenza del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico (Pai) dell’Adb della Puglia.

Siamo molto preoccupati per l'impatto negativo che tale impianto potrà avere sull'area e valuteremo tutte le iniziative, insieme all’Unione dei Comuni dei Monti Dauni, alla Regione Puglia e a tutti i soggetti coinvolti, per tutelare il nostro territorio: é davvero paradossale che questo accada mentre noi da anni lavoriamo all’istituzione del Parco regionale della Valle del Cervaro, dato che la L.R. 19/1997 individua la nostra come area avente preminente interesse naturalistico, nonchè ambientale e paesaggistico.
Da anni in Puglia si cerca di valorizzare il corridoio ecologico del fiume Cervaro, sito unico che va tutelato e protetto, nonché inserito in rete natura 2000, mentre nel versante campano è oggetto di violenze e contraddizioni.

Non bisogna dimenticare le contraddizioni riguardanti la discarica di “Difesa Grande”in territorio di Ariano Irpino (a pochi km dalle sorgenti del Cervaro) e la discarica in località “Pustarza” in territorio di Savignano Irpino.

Un territorio dal paesaggio incantevole, dalla biodiversità unica e ricco di produzioni agricole di qualità che rischia di essere deturpato definitivamente! Sarebbe opportuno che il sito di interesse comunitario venga esteso anche nel territorio campano del fiume Cervaro (fino alle sorgenti) e che la proposta del Parco sia condivisa da tutti. Si rammenta, a tal proposito, che nel parco naturale non si possono realizzare discariche, impianti di smaltimento rifiuti e fanghi industriali e impianti similari."