"Il report diffuso dalla Fondazione Gimbe su “L’autonomia differenziata sulla sanità” certifica, per l’ennesima volta, le gravi nefandezze contenute nel ddl Calderoli - dichiara Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo Misto -. Un vero e proprio punto di non ritorno in ambito sanitario, in un momento in cui il Ssn è già in agonia. È l'ennesima autorevole voce che si aggiunge al coro di no provenienti dal mondo istituzionale, accademico, produttivo, scientifico, sindacale, finanziario contro la secessione leghista che ammazzerà l'unità del Paese, negando il diritto alla salute a milioni di cittadini e accentuando il divario già esistente nell’aspettativa di vita, visto che oggi la media nazionale è a 82,6 anni mentre in Campania scende a 81".
Per Ciarambino "è inaccettabile sotto ogni punto di vista che un cittadino del Nord abbia il diritto a una vita più lunga e in salute di un cittadino del Sud, una vergogna senza precedenti. Così come aumenterà la migrazione sanitaria, con le regioni del Sud che non avranno risorse sufficienti per garantire i Lea. Gimbe mette nero su bianco che non è ammissibile violare il principio di uguaglianza nella tutela del diritto alla salute, io aggiungo che non è tollerabile l’intero disegno di legge della Lega perché spacca a metà un Paese, e invece di intervenire per colmare i divari esistenti tra Nord e Sud, impoverisce ulteriormente e irrimediabilmente il Mezzogiorno", conclude Ciarambino.