Le tensioni interne al partito democratico irpino nate negli ultimi giorni sul nome del candidato sindaco del centrosinistra per il comune di Avellino si riversano anche negli enti di servizio e soprattutto sull'Alto Calore dove la scelta del nuovo amministratore unico – dopo le dimissioni di Michelangelo Ciarcia indagato nell'inchiesta sui presunti corsi di formazione fantasma - finisce per diventare l'ennesimo campo di battaglia politico. Da un lato la maggioranza di via Tagliamento che ha individuato nel professionista irpino Antonio Lenzi la figura più qualificata per rilanciare l'ente idrico nel suo maggiore momento di difficoltà finanziaria, con oltre 200 milioni di debiti. Dall'altro il presidente della provincia Rizieri Buonpane che in aperto dissenso con i vertici regionali e provinciali del suo partito ha deciso di sostenere la candidatura di un altro professionista, Massimo Zeno di Portici, sul quale confluivano anche i voti del sindaco Festa. Alla fine della votazione a spuntarla è stata la linea di Petracca, l'avvocato Antonello Lenzi, esperto di diritto fallimentare, ha ottenuto la maggioranza del voto delle fasce tricolori . Sarà lui a guidare la fase più complessa dell'Alto Calore nei prossimi tre anni. Lenzi ha ottenuto il 50,2% di preferenze, il suo avversario Zeno si è fermato al 40,2%. Intanto sul piano delle elezioni amministrative si attende la nuova convocazione delle forze che compongono il campo progressista. Sul tavolo resta l'indicazione di Antonio Gengaro che però divide il partito democratico, mentre avanzano altre due ipotesi al femminile, quella di Silvia Amodeo, già consigliera comunale dem, e quello di Nadia Arace, riferimento della sinistra avellinese già candidata a sindaco nel 2018.
Lo scontro nel Pd si trasferisce all'Alto Calore: Lenzi è il nuovo manager
L'avvocato avellinese prenderà il posto di Ciarcia uscito di scena dopo l'inchiesta della Procura
Redazione Ottopagine