Benevento

(f.s.) Torna la cosiddetta “partita doppia”. Che non è un affare tra commercialisti, ma solo una questione calcistica. Sabato Benevento e Juve Stabia non avranno né il vantaggio di giocare per primi (o a seconda dei gusti per secondi), né subito dopo conoscendo già il risultato dell'avversario, ma scenderanno in campo entrambe all'ora di pranzo. Calcio antico, il susseguirsi di emozioni da un campo all'altro, in questo caso dal Viviani di Potenza dove il Sorrento riceve le vespe, e dal Vigorito dove va in scena Benevento-Monopoli. 

Per entrambe le contendenti non c'è tempo per spaziare con la mente nel campo dell'altro, nemmeno se dagli spalti dovesse arrivare l'avvisaglia di ciò che sta accadendo dall'altra parte. Bisognerà essere concentrati con ferocia sulla partita che si gioca, alla fine si faranno i conti di ciò che è accaduto.

Un pomeriggio particolare per streghe e vespe, i primi speranzosi sulle doti del Sorrento dell'ex Enzo Maiuri, che già all'andata imposero il nulla di fatto ai “cugini” costieri. I secondi che si scoprono tifosi del Monopoli. 

Maiuri ha sottolineato che anche domenica la sua squadra ha fatto un'impresa, pareggiando a Taranto in condizioni precarie: “ I miei sono giocatori un po' sottovalutati, perchè vengono dalla serie D. Però il campionato di D lo hanno vinto, e questi 42 punti sono anche un po' bugiardi per quello che hanno sapuro offrire A Taranto abbiamo perso Del Sorbo nel riscaldamento, Blondett per una febbre altissima e improvvisa all'ora di pranzo, abbiamo dovuto sconvolgere tutto. Avevamo preparato tutt'altra partita, ne abbiamo rifatta una sulla lavagna. Il pari credo sia giusto. Non so se sia sufficiente per la salvezza, ma vorrei ricordare che questa è la 32a trasferta stagionale che facciamo”.

Del derby campano in terra lucana ha parlato il diesse stabiese Lovisa: “Sarà una gara che si deciderà sugli episodi e la Juve Stabia non dovrà pensare solo di essere bella: una partita se non la puoi vincere non la devi perdere”. Grande fudicia nella squadra di Pagliuca: “Sarei preoccupato – dice - se la squadra non creasse, ma è una questione di “cattiveria”: non puoi subire un gol come il secondo di Foggia. Manca un mese, non c'è più tempo per rimediare, se vogliamo arrivare in fondo non dobbiamo più sbagliare”.