Napoli

Cosa si annida nell'animo umano di così imperscrutabile e oscuro che è bastata una frase smozzicata, detta su un campo di calcio, per evocare le più astiose reprimende ovvero le più imbarazzanti difese d'ufficio, quando non erano ottuse minimizzazioni? Francesco Acerbi, un difensore dell'Inter finora al di sopra di ogni sospetto, ha chiamato "negro" un collega di una squadra avversaria, tal Juan Jesus dal Brasile, ma napoletano di adozione, proprio nel giorno del "keep racism out". Lega silente, Federazione pure, AIA figurarsi, ha parlato (e agito) solo Spalletti. Ma si sa, lui ha il tatuaggio.