Salerno

La possibilità concreta di un ritorno sulla panchina della Salernitana prima del dietrofront e della virata su Stefano Colantuono. Non si materializza il ritorno in panchina di Filippo Inzaghi. Super Pippo non solo non guiderà i granata nella parte finale di stagione ma da ieri è libero di potersi legare contrattualmente con un’altra squadra. 

L’ufficialità della separazione è arrivata nella mattinata di ieri, dopo l’incontro con l’amministratore delegato Maurizio Milan per la firma sulla risoluzione del contratto. Il tecnico emiliano era stato contattato dalla dirigenza granata per riprendere il timone dopo l’esonero di Fabio Liverani. Due però le condizioni poste da Inzaghi: un adeguamento e prolungamento del contratto fino al prossimo 30 giugno 2025 e la possibilità di avere al suo fianco un dirigente che condividesse la sua filosofia di calcio. Inzaghi avrebbe anche precisato che alla base delle sue proposte non c'era nulla di personale nei confronti di Walter Sabatini (con il quale si era lasciato male dopo l'esonero) e che sarebbe stato soltanto un modo per iniziare a gettare basi solide per il futuro.

Possibilità vagliate dal club prima della fumata nera e della scelta di puntare su Stefano Colantuono. Inzaghi è rimasto in città e lo farà fino al prossimo 30 giugno. Ieri, fermato da alcuni tifosi nel cuore della città, ha manifestato tutta la sua delusione per l’interruzione di un rapporto in cui Super Pippo credeva fortemente, pronto a sposare il progetto risalita anche a discapito di un mesto finale dell’attuale campionato. Un'ipotesi che non si materializzerà. E, nonostante Maurizio Milan ieri pomeriggio abbia lasciato aperto ancora uno spiraglio per il futuro, le strade di Inzaghi e della Salernitana sembrano essersi separate in maniera definitva.