Benevento

“Prendiamo atto delle soluzioni che sono state prospettate per quel che riguarda la gestione del servizio 118 da parte del Direttore generale Asl e comprendiamo anche come sia stato profuso il massimo impegno in tal senso ma, ovviamente, come Fratelli d’Italia non possiamo ritenerci soddisfatti”. Lo fa presente il Dipartimento Sanità di Fratelli d'Italia in seno al Coordinamento provinciale di Benevento. “Il Dipartimento Sanità di Fratelli d’Italia Benevento – viene fatto presente – ha esaminato la questione in chiave propositiva elaborando delle possibilità che presto andremo a porre all’attenzione della Dirigenza Asl.

In primo luogo proponiamo il seguente assetto: prevedere cinque figure di medici (e non sei) per ciascuna delle cinque automediche; quattro medici (anziché sei) per ciascuno dei due Psaut; Cinque medici (e non sei) nella Centrale operativa territoriale con la medicalizzazione di due ambulanze (cinque medici cadauno) – da muovere a rotazione sul territorio con una determinata alternanza territoriale. Altresì chiediamo che venga rivista la mappatura delle automediche dopo opportuna consultazione con i sindaci e che le automediche stesse muovano unitamente alle ambulanze anche in risposta a chiamata identificata come codice giallo e non solo in risposta ad un codice rosso. Chiediamo, ancora, che vengano incrementati corsi di formazione per abilitare i medici al servizio 118 e, alla luce del risparmio di spesa derivato dall’impiego di un numero di medici inferiore rispetto a quello previsto dalla pianta organica, investire nel servizio emergenza e urgenza.

Si intende, ovviamente, che le ore mancanti sulle auto ed ambulanze debbano essere coperte con un minimo di prestazioni aggiuntive”. “Questo è il contributo che ci sentiamo di dare come partito attesa l’estrema importanza della questione – concludono dal Dipartimento Sanità della dimensione provinciale di Fratelli d’Italia – Allo stesso tempo rinnoviamo l’invito al sindaco di Benevento a convocare l’Assemblea dei sindaci. Siamo molto attenti alle istanze del territorio e alle preoccupazioni che vengono espresse dai sindaci i quali, pertanto, devono avere la possibilità di poter esprimere la propria posizione nel contesto  dell’Assemblea che, per questo, auspichiamo possa avere, con riferimento al tema sanitario provinciale, una diversa funzione consultiva”