Benevento

E' una storia raccontata per la prima volta da Ottopagine il 19 luglio 2023, al centro di una inchiesta del pm Licia Fabrizi e della guardia di finanza che ora è sfociata in un decreto di sequestro preventivo per oltre 2 milioni e 200mila euro, eseguito anche dai carabinieri della sezione di pg presso la Procura, firmato dal gip Maria Di Carlo a carico di Billo Carbone (avvocati Sergio Rando e Antonio Ingroia), 61 anni, di San Giorgio del Sannio, nei cui confronti è stata prospettata l'ipotesi di reato di circonvenzione di incapace: in particolare, un 77enne di Benevento morto il 13 giugno 2022 nella casa di riposo Villa Elisa, ad Apice, di cui era ospite dal 4 marzo.

L'importo del sequestro è pari, tra beni mobili- 1 milione ed 800mila euro investiti in un fondo – e due immobili, all'eredità che l'anziano aveva lasciato a Carbone, direttore della struttura, con un testamento olografo. Un testamento oggetto di una denuncia dei cugini del 77enne, che, rappresentati dall'avvocato Nicola Micera, avevano fatto presente che il testamento sarebbe stato redatto il giorno prima dell'ingresso nella struttura, e che nelle poche occasioni in cui avevano potuto incontrare il loro congiunto, lo avevano trovato su una sedia a rotelle, “con la costante presenza del direttore alle sue spalle”.

Inoltre, il 77enne era apparso in stato confusionale, non riuscendo ad articolare un discorso completo sia durante gli incontri sia nel corso delle conversazioni telefoniche, quasi come fosse imbambolato. Avevano inoltre aggiunto che aveva anche lasciato presso la sua abitazione un altro testamento olografo a favore di un fratello, poi deceduto, con alcuni appunti sulle somme da lui possedute.

L'attività investigativa, con l'escussione di alcune persone e l'acquisizione della documentazione medica, avrebbe fatto emergere uno stato di deficienza psichica derivante da episodi di confabulazione per i quali era stata prescritta terapia con farmaci antipsicotici. Secondo gli inquirenti, la consulenza grafologica eseguita sul testamento avrebbe consentito di “appurare come lo stesso fosse stato redatto sotto dettatura, a più riprese, e non fosse il frutto della volontà del dante causa, che non avrebbe compreso il significato delle disposizioni testamentarie sottoscritte in favore del direttore della casa di cura ove veniva ricoverato il giorno successivo alla redazione”. Da qui, dopo la convalida del sequestro d'urgenza, il decreto del Gip.

Il 77enne era stato sottoposto ad autopsia dal medico legale Emilio D'Oro, che si era avvalso dei dottori Giovanni Gallotta e Rossella Gottardo. Alle operazioni avevano preso parte il medico legale Monica Fonzo ed il dottore Giovanni Izzo, consulenti di Carbone, mentre la scelta dei congiunti dell'anziano era caduta sui dottori Carmen Sementa e Alessandro Saturro.