Ariano Irpino

Un libro quello scritto da Daniele Morgera che racconta gli anni gloriosi della democrazia cristiana, di uomini e periferie che hanno saputo conquistare il centro della scena pubblica del paese e di una classe dirigente forse irripetibile. Verità e leggende di una democrazia cristiana made in Irpinia con a capo Ciriaco De Mita che arrivò a governare l’Italia. Erano così potenti e coesi che gli avversari li chiamavano, quasi dispregiatamente il clan degli avellinesi.

 In Irpinia sono ancora noti come i magnifici 7 anche se erano molti di più.

"Parliamo del gruppo di intellettuali e politici che, insieme a Ciriaco De Mita, formarono tra gli anni 60 e 80 del novecento, una classe dirigente straordinaria che, partendo dalle nostre zone interne del sud, arrivò a conquistare la guida del maggiore partito della prima repubblica e il governo del Paese. Gerardo Bianco, Nicola Mancino, Biagio Agnes, Salverino De Vito, Antonio Aurigemma, Aristide Savignano, Giuseppe Gargani e Ortensio Zecchino.

A 80 anni dalla nascita della democrazia cristiana, il libro racconta la loro storia attraverso un viaggio immaginario nei loro paesi d’origine compiuto dai protagonisti: una nipote e un nonno a simboleggiare il cammino della memoria."

Così descrive quell’epoca e il momento attuale Giuseppe Gargani: “Era un partito che superava se stesso, perché al primo posto c’era il bene comune. E’ una storia, direi un film, che dovrebbe insegnare al presente che la politica è in crisi e il personalismo al posto della collegialità ha determinato questo dissidio all’’interno della società. Noi eravamo una società solidale, come nessun paese europeo. Oggi siamo divisi. La storia deve insegnare a tutti, che eravamo magnifici perché stavamo insieme.”