Un amore infinito per il Napoli. Una passione unica per i colori azzurri. Khvicha Kvaratskhelia è rimasto folgarato dalla bellezza di una città che vive il pallone all’ennesima potenza. Lui è entrato nel cuore dei tifosi grazie a tanta qualità e soprattutto alla spinta che ha dato per vincere lo scudetto. Intervistato da Versus a margine dell'evento pubblicitario “Generation Pred” di Adidas, il numero 77 ha parlato anche dell’avventura napoletana: «Le scarpe sono fantastiche. La gamma adidas Predator mi ricorda le leggende, Zidane e gli altri grandi giocatori che le hanno indossate quindi è un privilegio giocare ora con le mie. Immaginare di diventare un atleta adidas Predator? No. Ovviamente è stato un sogno quando ho scoperto questa partnership perché Adidas è un marchio così grande, il migliore al mondo quando si tratta di tutto ciò che riguarda il calcio. Per me essere un atletaadidas Predator è un orgoglio».Com’è giocare a Napoli?«Sono felicissimo perché i tifosi del Napoli sono davvero fantastici. Amano così tanto il calcio e sono orgoglioso che mi trattino così bene. Il Napoli è unagrande squadra con grandi leggende: Maradona ha giocato lì e non c'è nessuno di più grande. È anche una città fantastica e, secondo me, uno dei migliori club del mondo. Sono cose come queste che rendono la tua esperienza in un club indimenticabile».Da Kvara a Kvaradona il passo è stato breve...
«"Maradona è il dio del Napoli. Essere paragonato a lui è così bello. Ma ovviamente non posso paragonarmi a lui perché è uno dei migliori giocatori di tutta la storia. Naturalmente sono incredibilmente orgoglioso che i tifosi mi chiamino “Kvaradona», significa molto per me».Anche in Champions lei si è imposto. Che bello è giocare in questa competizione?«Per me è un sogno. Anche neimiei sogni non potevo immaginare che un giorno l'avrei ascoltato dal campo. È stato fantastico ascoltarlo per la prima volta. E quando è finita la canzona, a Napoli hanno cantato “The Champions!", ed è stato fantastico. È stata una sensazione incredibile e un sogno diventato realtà. Mi ha dato la motivazione per lavorare ancora più duramente di quanto faccio adesso».In questo momento lei uno dei migliori giocatori in Europa. Come è cambiata la sua vita?«È difficile. Tutti ti guardano e ti guardano come un esempio. Anche in Georgia i ragazzi mi adorano, quindi devo essere un modello per loro. Devo essere calmo, umile e cerco di dare il massimo in campo e anche fuori dal calcio».