Salerno

Nella tarda serata di ieri, i tifosi avevano chiesto alla società chiarezza. Danilo Iervolino risponde. Lo fa attraverso le colonne del “Corriere dello Sport” in una lunga intervista in cui prova a rispondere alle domande sul momento difficile della squadra ma tiene aperte le porte ad un’eventuale addio “se non dovesse sentire più la linfa vitale che l’amore dei tifosi”. Alcuni passaggi dell’intervista: “Mi chiamano Schettino, dicono che ho abbandonato la squadra. Solo perché non parlo da mesi affinché i manager che pago possano assumersi le loro responsabilità in autonomia? È davvero questo il prezzo da pagare per non essere mai stato un tiranno? Nel calcio se fai da solo sei un tiranno arrogante, se deleghi fai la figura dell’ingenuo. Forse dovrei ascoltare di più il mio istinto".

Sulla questione cessione del club Iervolino fa chiarezza: "Quando si scrive “Iervolino vattene” ci si dimentica che non sono un politico al quale si può sottrarre la fiducia. Sono il proprietario. La Salernitana è dei tifosi con il cuore, certamente, ma si tratta di una società privata. Se qualcosa si fosse incrinato e mancasse la fiducia penso di meritare, è chiaro che trarrei delle conclusioni. Io non mollo e sabato sarò regolarmente all’Arechi per la sfida con il Lecce".

Nel discorso però che si apre su quanto nella sua era da numero uno granata Iervolino non solo fa i conti ma lancia anche messaggi mirati: "Ho investito 75 milioni di soldi miei. 10 per acquistarla, gli altri per stabilizzare la Salernitana in A. E da qui a fine campionato ne metterò altri 10. Ho salvato la Salernitana mentre rischiava di essere cancellata dal campionato, qualcuno lo dimentica. Sono l’unico presidente del club ad aver fatto tre anni di Serie A, quello che ha managerizzato la società, che fa attività sociali, che ha investito di più nel centro sportivo e nel vivaio e che ci ha messo più soldi. La tifoseria è fantastica, ma esiste una sacca, anche se piccola, di odiatori, gufi e bugiardi che mirano a destabilizzare l’ambiente".