La droga? Per uso personale: l'ho comprata a Napoli, spendendo 350 euro, perchè dovevamo fare una festa nel week end. E' la versione offerta in carcere al gip Roberto Nuzzo da Vincenzo Cinque (avvocato Antonio Leone), 25 anni, arrestato in flagranza di reato durante l'esecuzione dell'ordinanza, a suo carico e di altre tre persone, tutte di Benevento, adottata nell'inchiesta del pm Giulio Barbato e dei carabinieri sulle botte e le torture di cui avrebbero fatto le spese tre giovani di San Leucio del Sannio.
Nell'abitazione del giovane erano stati rinvenuti 80 grammi di 'roba' – hashish, soprattutto, marijuana e cocaina- mentre tre involucri con oltre 1 grammo di cocaina erano stati recuperati in caserma, dopo essere caduti da una tasca dell'indagato. Una circostanza che il 25enne ha spiegato, sostenendo di essere stato la sera precedente a ballare, dimenticando di avere addosso lo stupefacente.
Il pm Maria Gabriella Di Lauro ha chiesto la custodia in carcere, il giudice (aggiornamento ore 12.55.) gli ha concesso i domiciliari.
Domani sarà invece la volta degli interrogatori di garanzia - gip Vincenzo Landolfi- per lo stesso Cinque, per il quale erano stati disposti i domiciliari, il padre, Antonio Barone, 48 anni, finito in carcere – anch'egli è difeso dall'avvocato Antonio Leone -, Emanuele Ucci (avvocato Luca Russo), 23 anni e Ludovico Lepore (avvocato Mario Villani), 53 anni, che sono invece agli arresti in casa.