Casoria

Il Papa che amava Casoria ha trovato casa nella città che amava. Questa mattina il sindaco Raffaele Bene e il Cardinale Crescenzio Sepe hanno svelato la targa e proceduto all’intitolazione a Paolo VI dell’ex via Macello. Da oggi quella strada sarà ufficialmente viale Paolo VI, in memoria del Papa che ebbe rapporto molto stretto con la città al punto da tornarci più volte grazie al suo legame col cardinale Maglione.

La cerimonia è avvenuta alla presenza di una rappresentanza dei bambini delle scuole elementari di Casoria e delle autorità civili e religiose della città.

Nel corso del successivo dibattito sulla figura di “Paolo VI, il combattente mite”, il Cardinale Crescenzio Sepe ha raccontato ai presenti, tra i quali molti giovani studenti, tratti della grande umanità di Paolo VI, lodando il percorso intrapreso per rendere Casoria sempre più la “Città dei Santi”, con un omaggio ai Pontefici più legati al territorio.

Nel corso dell’incontro il primo cittadino Raffaele Bene ha annunciato la cittadinanza emerita per Sepe e per il nipote di suor Maria Cristina Brando, presente alla manifestazione.

Gesti e parole che hanno emozionato i più piccoli e rapito i ragazzi presenti al dibattito, moderato da Ludovico Silvestri ed impreziosito dalle testimonianze di Carmine Matarazzo, Giuseppe Pesce e Salvatore Maglione.

“Ho respirato Umanità nel suo senso più alto grazie alla presenza di una figura come Crescenzio Sepe. Ad ogni bambino ha regalato uno sguardo d'amore, a tutti i presenti all'incontro "Il combattente mite" ha lasciato parole impossibili da dimenticare. Chi ha amato Casoria al punto da ritenerla un porto sicuro come Paolo VI merita un posto speciale nel cuore della nostra comunità. Da oggi quel posto è idealmente viale Paolo VI” ha dichiarato a margine della giornata il sindaco Raffaele Bene.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore Roberta Giova, promotrice di questa giornata e dell’omaggio al Pontefice: “Casoria ha tante ricchezze nascoste ed appropriarsi di pagine importanti della propria storia serve ad alimentare quel senso di comunità che stiamo provando a cementare anche grazie al contributo di personalità autorevoli: oggi è stato il caso di S.E. Card. Crescenzio Sepe”.