Tanti amarcord. Nel corso di “Granatissimi” in onda su OttoChannel, Aniello Aliberti ha riaperto il libro dei ricordi. A partire dal suo rapporto conflittuale con Delio Rossi: “Ho avuto la fortuna di conoscere il miglior Delio Rossi della sua carriera. E all’inizio non mi diede un’impressione di grande simpatia. Non solo per il rendimento sportivo ma per la sua durezza. Ricordo il primo campionato in cui sfiorammo la serie A prima di perdere con l’Atalanta, lui mi diede diversi consigli: “Presidente, mai al ristorante con un solo calciatore ma con tutti”, “mai andare negli spogliatoi quando si perdeva e non quando si vinceva anche per le mie tasche, perché tutti chiederanno premi”. Consigli da uomini di calcio che sono stati formativi. Meccanismi che hanno permesso di mettere in sicurezza anche la società”.
Tra i tanti personaggi ricordati anche Carmine Longo, compianto ds granata: “Posso dire di aver avuto fior fiori di professionisti che hanno amato la Salernitana. Siamo stati fortunati in tante scelte. Penso a Palladino, oppure come allenatore il pensiero va a Pioli: entrambi furono scommesse vinte da Carmine Longo. Pioli voleva dimettersi ogni tre partite ma Carmine Longo lo tratteneva a tutti i costi. Per esempio ricordo che a Treviso, dopo una sconfitta, mettemmo fuori squadra Bombardini, Lai e Bogdani. Bombardini era un grande campione ma gli sarebbe servita altra testa per fare una grandissima carriera.
Bettarini? Veniva al campo sempre abbronzato. Delio Rossi gli chiedeva il perché e lui rispose che poiché non giocava aveva fittato un ombrellone al mare. Il tecnico gli rispose: “E allora prendi anche una cabina perché passerà molto tempo in attesa di giocare”.
Infine, un pensiero anche su Pietro Mennea: “Era un monumento dello sport italiano. Gli lanciai la proposta in un momento personale particolare. Accettò e fu una figura magistrale: intelligenza superiore, di grande garbo e spirito. Una volta al tavolo con Delio Rossi che lo prendeva in giro gli disse: “Delio, se apri la Treccani alla lettera M trovi Pietro Mennea. Alla R non so se troverai Delio Rossi”.