Salerno

“Non è possibile un mio apporto in questa Salernitana. Con il calcio ho chiuso: questa è stata un’altra epoca”. Aniello Aliberti è intervenuto nella trasmissione “Granatissimi” in onda su OttoChannel, sul canale16. L’ex presidente della Salernitana ha analizzato il momento del club, tendendo la mano al patron Danilo Iervolino. “La colpa non è sola sua. Ho avuto la fortuna di essere accompagnato da uomini che sapevano di calcio. Serviva un uomo ombra che lo consigliasse. Purtroppo le due salvezze hanno fatto credere che tutto fosse facile o alla portata. Con una figura di spessore sarebbe stato diverso. Purtroppo mi sa che è mancato quello. Come la società si è rinforzata con un amministratore delegato prezioso, serviva una figura fondamentale anche sotto l’aspetto calcistico, soprattutto per gestire e superare le possibili trappole che avrebbero permesso di evitare un dispendio di denaro importante. Iervolino in questo momento sta facendo le sue esperienze da neofita del calcio. Ora serve tenere la barra dritta, essere vicina alla squadra, far sentire il calore se ancora non l’avessero capito”.

C’è un consiglio da Aliberti per Iervolino: Da vesuviano gli direi di trovare una persona competente e onesta da mettere lì nella società che affianchi Milan e che possa gestire il lato sportivo essendo il suo riferimento. E soprattutto sulla tifoseria non sono successe cose violente e dolorose. Io ho subito testimonianze forti ma d’amore. Magari la sera della contestazione con il Bologna sarebbe stato ideale incontrare i tifosi. Ora i social hanno cambiato tutto e complicato la situazione”.

Lo sguardo è proiettato sul presente, con il campionato che può ancora riservare sorprese: “Ci sono dieci giornate da giocare che sono finalissime. Devi provare a vincerle tutte. Ora conta muovere la classifica, anche se si giocasse contro il Real Madrid. E serve dare serenità allo spogliatoio”.

Un giudizio anche sulla questione Dia, con Aliberti che condivide la scelta della società: “Vanno allontanati tutti quelli che non credono in questa salvezza. Ora Dia è un problema perché è un calciatore deprezzato. In questo momento farei giocare chi crede nella società, in chi sogna la salvezza. Anche perché la società ha dimostrato di voler vendere subito i calciatori che volevano salutare e pensare ad altre avventure”.

Infine una chiosa sulla tifoseria: “Dispiace molto perché ci sono tantissime persone innamorate. Nonostante le difficoltà vedi numeri pazzeschi in trasferta. Però questa è un’annata in cui tutto ti va male, in cui anche la fortuna sembra averti voltato le spalle. Ora però serve stringersi e continuare a sognare”.