Ora che se ne è andato per sempre a pochi giorni dal suo 64esimo compleanno, il mio ricordo del luogotenente dei carabinieri Nicola Mariniello è legato ad una tragica rapina sfociata l'11 luglio del 1998 nell'omicidio di un giovane gioielliere nella sua Airola. Lui, un gigante dal sorriso buono, era rimasto profondamente scosso. Una condizione che aveva trasfuso, trasformandola in una inesauribile energia, nell'attività investigativa che aveva immediatamente avviato come comandante della Stazione airolana dell'Arma, concludendola, con il supporto dei colleghi e la direzione dell'allora pm Massimo Perrotti, con l'individuazione dei responsabili.
Sono trascorsi quasi 26 anni da quel terribile giorno, rimasto indelebile nella memoria di chi, come il sottoscritto, si era affacciato da poco al racconto della cronaca. Oggi ho saputo che il luogotenente Mariniello, ad Airola dal 1996 al 2008, quando era stato trasferito a Sorrento, non c'è più.
E' senz'altro banale descriverlo come un militare che aveva fatto della competenza e del rigore la sua matrice lavorativa, ma non posso esimermi. Ho avuto l'onore di conoscerlo, porterò per sempre con me le parole che mi diceva quando, in preda all'entusiasmo ingenuto del cronista, gli chiedevo cose che non mi poteva dire. Sorrideva e mi salutava affettuosamente. Buon viaggio, luogotenente Mariniello.