Benevento

Avrebbe sostenuto di non ricordare più nulla dal momento in cui aveva bevuto uno shottino di vodka. Lo ha fatto dinanzi al gip Roberto Nuzzo, e nel contraddittorio tra le parti, durante l'incidente probatorio disposto nell'inchiesta a carico di un 23enne di Sant'Agata dei Goti che avrebbe abusato sessualmente di lei, che all'epoca aveva 16 anni.

Il giovane, difeso dall'avvocato Antonio Leone, è stato tirato in ballo per un episodio che si sarebbe verificato il 20 febbraio 2020 ad Amorosi, in un locale. E' qui che i due si sarebbero conosciuti e baciati mentre ballavano, quindi l'allora 19enne avrebbe approfittato delle condizioni di inferiorità psichica della minore, le cui facoltà mentali – sostengono gli inquirenti -erano alterate a causa dell'assunzione di superalcolici, inducendola a subire atti sessuali nel bagno delle donne.

La ragazza, assistita dall'avvocato Anna Izzo, era tornata a casa, poi i genitori l'avevano accompagnata in ospedale, dove era stata sottoposta ad una visita. Da qui una inchiesta scandita dall'escussione di alcune persone, dall'analisi dei messaggi intercorsi tra i due giovani, e dal sequestro dei telefonini. L'attività investigativa si era conclusa nell'estate del 2022, a seguire l'interrogatorio dell'indagato ed il deposito di indagini difensive.

Poi, a novembre, la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura ( “I dati raccolti non consentono di formulare un addebito per il reato ipotizzato”), alla quale si era opposta la parte offesa (“Già prima dell'1.30 era completamente stordita dall'alcol e quindi in condizioni di inferiorità psichica”), rendendo indispensabile la fissazione di una camera di consiglio, nel marzo 2023, dinanzi al Gip, che aveva deciso il prosieguo dell'indagine e l'incidente probatorio.