Botte, minacce e sequestro di persona per i debiti di droga. I giudici della II Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza di secondo grado emessa per Kevin De Vito e Sonia Liotti. In cassazione è stato riformato solo parzialmente il giudizio di Appello. Rigettati i ricorsi presentati dagli avvocati di fiducia dei due imputati, gli avvocati Gaetano Aufiero e Costantino Sabatino.
La ricostruzione
La Corte di Appello di Napoli nel luglio scorso aveva riformato la condanna di primo grado inflitta a Kevin De Vito alla pena di anni cinque, mesi due e giorni venti di reclusione, e nei confronti di Sonia Liotti alla pena di anni quattro e mesi quattro di reclusione. I giudici avevano accolto l'appello presentato dal pm della Procura di Avellino Luigi Iglio contro la sentenza con la quale il Gup del Tribunale di Avellino nel processo con rito abbreviato aveva assolto entrambi gli imputati dal delitto di concorso in estorsione e sequestro di persona, condannandoli invece per altri capi di imputazione. Ora i magistrati della Corte di Cassazione hanno confermato, con l'esclusione di un solo capo di imputazione il verdetto di secondo grado.
Botte e minacce per i debiti di droga: arrivano le conferme in Cassazione
Confermata sentenza di secondo grado emessa per Kevin De Vito e Sonia Liotti
Paola Iandolo