Avellino

Attilio Spidalieri*

Gli edulcoranti artificiali (non calorici) sono oggi largamente consumati sotto forma di bevande più o meno gassate allo scopo di ridurre gli apporti di zuccheri, dunque calorici, per prevenire o ridurre i problemi di sovrappeso.

Essi sono maggiormente consumati dalle popolazioni a rischio di sviluppare un eccesso ponderale, o già in sovrappeso, o affette da diabete del tipo 2. Essi sono commercializzati e presentati come una sana alternativa allo zucchero e come uno strumento per perdere peso. In realtà gli edulcoranti artificiali possono contribuire alla sindrome metabolica e all’epidemia di obesità. Essi modificano la flora batterica intestinale, determinano una diminuzione del senso di sazietà, e sono associati ad un aumento del consumo di calorie e ad un aumento del peso corporeo nel medio e lungo termine.

Nella realtà le vendite di “Sugar-free, Low otherwise Zero calory, Light” continuano a progredire con la convinzione di assenza di nocività da parte dei consumatori. Gli edulcoranti artificiali sono presenti nelle bevande e in numerosi prodotti ultra-trasformati (pasticcerie, biscotti, desserts, cioccolato, etc.) o come dolcificante da aggiungere al latte, al caffè, al tè. Una lattina standard di una bevanda gassata (330 ml) contiene 130 mg di edulcoranti artificiali e fornisce 4,3 kilocalorie contro 138 kilocalorie della versione con zucchero. Gli edulcoranti artificiali sono oggi presenti in migliaia di prodotti e consumati da centinaia di milioni di individui che partecipano alla diffusione della “Junk Food” venuta dagli Stati Uniti.

Ma un insieme di studi sperimentali e epidemiologici, sempre più numerosi suggerisce che questi prodotti sarebbero deleteri generando un rischio di aumentata mortalità e di malattie cardiovascolari. I precedenti risultati della coorte francese “NutriNet-Santé” avevano identificato delle associazioni significative tra edulcoranti artificiali e rischio di cancro del seno e di alcuni tumori legati all’obesità. L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha recentemente pubblicato una rivista sistematica e una meta-analisi su edulcoranti artificiali e salute, basate su diverse esperienze e controlli. I risultati sono gli stessi (cancri, obesità, malattie cardiovascolari) con l’aggiunta di un aumentato rischio di diabete del tipo 2. Tenendo conto delle varie molecole un nuovo studio di “NutriNet-Santé”, in collaborazione con la prestigiosa rivista scientifica “Lancet”, ha preso in esame l’associazione di aspartame, acesulfame di potassio, e sucralosio con il rischio molecola per molecola di diabete del tipo 2.

L’associazione era evidente per le prime due molecole, meno evidente per la terza. Naturalmente le potenzialità di una causalità inversa non possono del tutto essere eliminate nel senso che soggetti più a rischio di diabete del tipo 2 e/o di obesità, in particolare di sesso femminile, possono propendere a usare gli edulcoranti artificiali. Infatti molte donne, specie se appartenenti ad un livello socio-economico elevato consumano maggiormente questi prodotti. In conclusione questi studi rinforzano l’idea che gli edulcoranti artificiali non sono raccomandabili, e che bisognerebbe rinforzare l’idea di una riduzione globale nell’alimentazione occidentale dei cibi dolci.

*Medico - Endocrinologo