Avellino

Nell'inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle che ha portato all'arresto di 13 persone accusate di frodi sui bonus edilizi e riciclaggio, con sequestri per un valore complessivo di 3,8 milioni di euro, c'è anche un irpino. Si tratta di G.M. 42 anni di Solofra.

Le accuse, tra cui associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio, sono state mosse nei confronti dei destinatari di un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip Marcello Rizzo su richiesta della pm Simona Rizzo. 

Del giro d'affari da 2,6 miliardi di euro gestito dall'associazione a delinquere sgominata dalla finanza di Napoli, un miliardo e mezzo era riferito a conti italiani. "Il 51% degli oltre 6mila clienti erano infatti italiani. La tipologia di clientela è variegata: ci sono pregiudicati, anche legati a criminalità organizzata, consulenti e professionisti, tutte persone - ha spiegato il comandante provinciale delle fiamme gialle, Paolo Consiglio - che avevano soldi da nascondere".

Una tecnologia sofisticatissima per nascondere il denaro intascato illegalmente, grazie ad una fitta rete di intermediari e sistemi di sicurezza simili a quelli utilizzati dai servizi segreti. Con un giro d'affari illegale stimato in 2 miliardi e 600 milioni di euro, con 6 mila clienti in tutta Europa.