Più che un allenatore, serviva un "mental coach". Un po' come accade con i tennisti in crisi, al Napoli servirebbe un aiuto per ritrovare agonismo e motivazioni. E' stato lo stesso tecnico Francesco Calzona, che dopo due partite ha spiegato quali sono i problemi dei campioni d'Italia, spiegando ciò che era comunque evidente. La squadra è bloccata psicologicamente, dopo aver perso in questi mesi non solo le certezze acquisite nella stagione dello scudetto, ma soprattutto uno spirito di coesione, da sempre tratto distintivo del gruppo campione d'Italia. Quasi ciascun giocatore sembra andare per conto suo, e a questo punto il compito del terzo allenatore stagionale sembra proibitivo.
Non c'è solo da lavorare sotto il punto di vista tecnico-tattico, ma anche sotto il profilo psicologico. Unica nota parzialmente positiva è la condizione atletica, che dopo l'arrivo di Mazzarri ha fatto vedere miglioramenti. Ora gli azzurri corrono fino all'ultimo minuto: ma è evidente che questo non può bastare. Mercoledì si torna in campo per il recupero della 21esima giornata in casa del Sassuolo: i neroverdi hanno appena esonerato l'allenatore Dionisi, sostituito dal tecnico della Primavera Bigica, tra l'altro ex giocatore del Napoli. Altra occasione da sfruttare contro una squadra in crisi, con Calzona che metterà sicuramente mano al turnover: domenica la difficile sfida contro la Juventus al Maradona. Forse l'ultima possibilità di ritrovare motivazioni e dignità per provare a chiudere la stagione in crescendo.