La diagnosi arriva dal nuovo allenatore, Francesco Calzona, che certifica ciò che era comunque evidente: il problema del Napoli è soprattutto di natura mentale. Il nuovo tecnico, che ha debuttato in campionato con un altro pareggio dopo quello in Champions, ha parlato di squadra bloccata psicologicamente. Ovvio che in meno di una settimana Calzona ha potuto fare poco, e infatti a Cagliari sono emersi i problemi più volte già visti, e che vanno al di là di questioni tattiche. Il gioco continua a non brillare, la squadra non ha mai ritrovato l'agonismo della passata stagione. Eppure, una volta passata in vantaggio grazie al rientrante Osimhen, non è stata capace né di chiudere la partita, né di gestire il prezioso risultato. Due madornali errori di egoismo da parte di Politano e Simeone, che hanno preferito tirare da posizione defilata invece che passare al centro al compagno libero.
E soprattutto la clamorosa dormita di Juan Jesus, che ha permesso all'infortunato Luvumbo di ritrovarsi un pallone letteralmente regalato, che ha spinto in rete al 96'. Ancora una beffa per gli azzurri, ormai a distanze siderali dal quarto posto per il piazzamento Champions. Ma anche il probabile quinto posto sembra essere troppo lontano. Il Napoli si trova a metà classifica, e oggi sarebbe fuori da tutte le coppe europee. Ecco perché Calzona ha abbandonato discorsi relativi a calcoli e rincorse: "Dobbiamo pensare a vincere più partite possibile", poi si vedrà. Per gli azzurri si prospetta un finale di stagione complicato, con l'orizzonte alla sfida di mercoledì nel recupero contro il Sassuolo, e la Juventus che domenica sera arriverà al Maradona: forse le ultime due possibilità di dare una scossa a un'annata da dimenticare.