“Livia Forte (imputata nel processo Aste Ok e ristretta nel carcere di Latina) partecipava attivamente a numerose aste e, grazie alle sue risorse finanziarie, molte aste si concludevano con l’acquisizione. Inoltre le offerte di Livia Forte erano spesso molto alte, esorbitanti, cifre impossibili da raggiungere per gli altri partecipanti alle aste”. A precisarlo in aula, l’avvocato Antonio Barone (imputato e in carcere dopo l’aggravamento della misura cautelare per il mancato rispetto delle prescrizioni durante il regime degli arresti domiciliari) durante il controesame. L’avvocato finito nel processo Aste Ok ha anche precisato che “potevano tranquillamente partecipare alle aste giudiziarie, l’importante era non pestare i piedi a Livia Forte”.
Lo schiaffo ricevuto dalla Cerullo
Durante il suo controesame si torna a parlare dello schiaffo ricevuto da Maria Cristina Cerullo a casa dei Forte. “Vidi una foto e la circostanza mi fu riferita da Gianluca Formisano, anche se l’immagine era molto scusa sembrava avesse il viso gonfio, quasi un rigonfiamento sulla guancia”. La prossima udienza è prevista per l'8 marzo 2024. Per quell’occasione l’avvocato Rosaria Vietri, difensore dell’imputato Mario Gisolfi, ha chiesto la nomina di consulenti per la trascrizione di un colloquio a discapito del suo assistito.