Napoli

 

E cominciò l'era di Calzona, l'eterno secondo, il gregario diventato, non proprio per caso, primadonna. E non a Napoli o in una serie minore, badate bene, bensì direttamente in una Nazionale, quella della piccola ma tenace Slovacchia, lato meno nobile ma anche più puro e duro della popolazione magiara. Nessuno sapeva bene cosa sarebbe stata la squadra azzurra col suo avvento, scommetto neanche Aurelio De Laurentiis. Tutto era accaduto troppo in fretta per farsene un'idea. La formazione a occhio e croce era la migliore possibile. Salvo accorgersi di essere rimasti all'osso, eppure ancora vivi.