Santa Maria Capua Vetere

Il testimone Luigi D'Alessio ha ribadito in aula molti dei dettagli che aveva già reso noti oltre tre anni fa al pubblico ministero, ma ha anche fornito ulteriori informazioni inedite, come l'invito a ritirare una denuncia ricevuto da un agente penitenziario. Durante il controesame, D'Alessio ha anche accusato in modo generico un'altra figura di uniforme per aver fornito un telefono cellulare. La sua testimonianza è stata resa nell'ambito del maxi-processo ai 105 imputati del corpo penitenziario accusati di varie forme di violenza avvenute nella casa circondariale il 6 aprile 2020 presso la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere.

D'Alessio, detenuto a Siracusa e vittima dei pestaggi, ha indicato Michele Vinciguerra come l'agente che gli avrebbe chiesto di ritirare la denuncia presentata dopo le violenze. Questo dettaglio, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, rientra nei tentativi di depistaggio e insabbiamento degli agenti accusati degli abusi.

Durante il controesame, l'avvocato difensore Carlo De Stavola ha contestato a D'Alessio di non aver mai menzionato queste informazioni precedentemente. Tuttavia, i video mostrano che D'Alessio è stato brutalmente picchiato da diversi agenti il giorno dei fatti. Successivamente, è stato messo in isolamento per due mesi e ha descritto le condizioni disumane delle celle.

D'Alessio ha anche parlato dei telefoni cellulari in carcere, suggerendo che gli agenti li introducano o non siano in grado di controllarli adeguatamente. Ha raccontato di aver ricevuto un cellulare da un altro detenuto, che a sua volta lo aveva ottenuto da un agente penitenziario, ma ha ammesso di aver mentito inizialmente riguardo alla provenienza del telefono per proteggersi dalle conseguenze delle violenze subite.

Il testimone ha anche messo in discussione l'efficacia dei controlli di sicurezza all'ingresso del carcere, sottolineando che è difficile far entrare un telefono senza essere scoperti. Ha respinto l'idea che non comprenda l'italiano, sottolineando che non vuole essere manipolato dalle domande.

Nel frattempo, sono stati interrogati alcuni dei 14 detenuti recentemente arrestati e accusati di traffico di droga e telefoni cellulari all'interno del carcere.