Salerno

“Esprimo piena solidarietà alla consigliera e presidente della Commissione Politiche sociali Barbara Figliolia e all'assessora per le Pari opportunità e vice sindaco di Salerno, Paky Memoli in seguito alla richiesta di dimissioni. Non sono loro a doversi dimettere, ma tutti quei politici, locali e nazionali, rimasti muti di fronte all'immotivato blocco dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), il principale strumento del governo per la riduzione degli squilibri economici e sociali sul territorio nazionale, e di fronte all'autonomia differenziata, una riforma che sottrae risorse fondamentali per le Regioni del Sud, e soprattutto per la Campania, spaccando ulteriormente l'Italia”.

Arturo Iannelli, consigliere del Comune di Salerno e presidente della Commissione Ambiente e Cultura, risponde così a chi ha chiesto a Figliolia e a Memoli di fare un passo indietro per esprimere solidarietà femminile alla premier Giorgia Meloni.

“Stiamo parlando di una parola, una parola detta dal governatore Vincenzo De Luca in un contesto ritenuto privato, e poi subito circostanziata. Invece, non si parla del modo in cui la delegazione di quasi 1000 tra sindaci e amministratori del Mezzogiorno è stata trattata a Roma il 16 febbraio: da tifoseria ultras, non da amministratori pubblici in cerca di un confronto. Nonostante l'evento fosse organizzato da tempo, la delegazione non è stata ricevuta da alcun esponente del Governo, ma blocccata e quasi caricata dalle forze dell'ordine, che pur nella difficoltà di obbedire agli ordini inaccettabili del governo hanno agito con grande equilibrio. Non solo i manifestanti erano pacifici, ma erano e sono legittima espressione dello Stato. Dico pertanto agli esponenti di centro-destra di guardare ai problemi, che ci sono e sono resi ancora più gravi dalla politica di questo governo, senza fermarsi a una singola parola. Se invece vogliamo soffermarci sulle parole, ricordiamoci anche di quelle, che non sto a ripetere, più volte dette all'indirizzo del governatore e dei partecipanti alla manifestazione. Se devono esserci dimissioni, che siano degli esponenti di questo governo. Se devono esserci scuse, che siano verso i manifestanti del 16 febbraio e soprattutto verso i cittadini del Sud. Il mandato che hanno espresso con il voto - l'impegno a migliorare le criticità - è stato calpestato per conservare la poltrona”.