Salerno

"Quando nella nostra regione ci sono 12mila addetti dell'industria culturale che non possono programmare il proprio lavoro e le istituzioni democratiche diventano un muro di gomma, o peggio, un luogo di discriminazione, devi combattere, devi farti sentire, devi scendere in piazza". Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, agli studenti del liceo "De Sanctis" di Salerno.

"Novant'anni fa, in Italia -chi voleva lavorare doveva prendersi la tessera del partito fascista. Non siamo in questa condizione. Ma quando in maniera soft, ipocrita, si mette in piedi un ricatto rispetto alla possibilità di lavorare, si fa della in sostanza la stessa cosa: o accettate di piegare la testa, o non arrivano le risorse. La Campania non piega la testa. Quando hai le istituzioni che dormono, o tentano di ricattarti, si deve combattere se vogliamo essere donne e uomini liberi ed è quello che abbiamo fatto per sollecitare le risorse che ci consentono di creare lavoro", l'atto d'accusa di De Luca.

Nelle scorse ore il governatore ha chiesto l'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale vuole illustrare i motivi della protesta.

"Siamo in un Paese nel quale la libertà costa. Senza uomini e donne libere, la democrazia non vive. Oggi noi stiamo entrando in un clima di indifferenza; davvero è a rischio la democrazia. State attenti", il monito indirizzato alla platea degli studenti salernitani del liceo.