Assolti perchè il fatto non sussiste. E' la sentenza del giudice Daniela Fallarino -il pm Angela Sorvillo (vpo) aveva chiesto la loro condanna ad 1 anno - per i dottori Maria Gallo (avvocato Angelo Leone) e Mario Feleppa (avvocati Vincenzo Regardi e Fabio Russo), due medici che, operando presso la casa circondariale di contrada Capodimonte in base a una convenzione con l'Asl, erano stati chiamati in causa nell'indagine sulla morte di un detenuto, Agostino Taddeo, 59 anni, già noto alle forze dell'ordine, avvenuta il 13 ottobre del 2016 al Rummo.
Taddeo – i suoi familiari si erano costituiti parti civili con gli avvocati Vinceno Sguera e Luca Russo - stava scontando una condanna a tre anni, diventata definitiva, che gli era stata inflitta per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Accusava dolori nella zona sinistra del torace ed intercostali che aumentavano con il respiro, il 6 ottobre era stato trasportato in ambulanza al Rummo, dove era stato sottoposto ad alcuni accertamenti e gli era stata praticata un'angioplastica coronarica per un infarto del miocardio. Era stato successivamente ricoverato nel reparto di rianimazione, dove, a distanza di alcuni giorni, il suo cuore si era fermato per sempre.
Ai due dottori – per un terzo era scattata l'archiviazione - erano state contestate presunte condotte colpose ravvisate nelle visite al detenuto (Gallo il 3 ottobre, Feleppa il 5): non avrebbero diagnosticato in tempo, né avrebbero ordinato il suo trasferimento d'urgenza in ospedale, il problema che affliggeva l'uomo.
Oggi la conclusione del processo su una vicenda per la quale, con l'obiettivo di superare le opposte valutazioni delle consulenze del Pm, delle parti civili e della difese, il giudice Fallarino aveva ordinato una perizia.