Alexey Navalny, il principale oppositore russo, è stato dichiarato morto mentre si trovava in prigione, secondo quanto riportato dall'agenzia russa Tass. Le circostanze della sua morte sono attualmente oggetto di indagine. Navalny, 47 anni, è stato uno dei più noti critici del presidente Vladimir Putin. Pare che Navalny sia deceduto nella colonia correzionale numero 3 dell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, situata nel Circolo Polare Artico. Il dipartimento locale del servizio penitenziario federale ha confermato questo fatto, dichiarando che Navalny si è sentito male e ha perso conoscenza dopo una passeggiata nella colonia correzionale n. 3. Nonostante siano stati effettuati tentativi di rianimazione, non sono stati ottenuti risultati positivi. Gli esami medici hanno confermato il suo decesso e le cause stanno ancora venendo indagate.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che le cause della morte di Navalny saranno stabilite dai medici. Ha confermato la morte dell'oppositore di Putin in carcere e ha aggiunto che il Servizio penitenziario federale sta conducendo un'indagine sull'accaduto. Peskov ha precisato che non è necessaria un'indicazione speciale da parte del Cremlino in merito. Alcuni media russi hanno menzionato la possibilità di trombosi come possibile causa del decesso.

Matteo Mecacci, direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Osce, ha definito la morte di Alexei Navalny una tragedia che segue anni di detenzione ingiusta e violazioni dei suoi diritti, inclusi quelli legati a un processo equo. Ha espresso profonda tristezza per la notizia, sottolineando che l'arresto di Navalny è stato fin dall'inizio una grave violazione del diritto di esprimere il dissenso e di un processo equo. L'Osce ha invitato le autorità russe a condurre un'indagine immediata e credibile sulle circostanze della morte di Navalny e a consentire ai suoi rappresentanti pieno accesso alle indagini. Ha sottolineato l'importanza che i sistemi giudiziari rimangano indipendenti dalla politica e non vengano strumentalizzati per sopprimere le voci dissenzienti. L'Osce ha richiamato la Federazione russa al suo obbligo di garantire la salute e il benessere dei detenuti, ricordando che tutti gli Stati dell'Osce si sono impegnati a rispettare i diritti dei prigionieri, inclusa la garanzia di un processo equo e pubblico da parte di un tribunale competente, indipendente e imparziale.