Rincorrere non è mai facile. Lo ha confessato Alessandro Marotta nel dopo gara col Cerignola. Può essere una verità, ma la squadra sannita dovrà quanto meno provarci. Era ghiotta l'occasione nel turno infrasettimanale. I pareggi di Juve Stabia, Picerno e Avellino avevano dato la possibilità al Benevento di effettuare il sorpasso sugli irpini e di accorciare sulle altre due. Lo sguardo è rivolto soprattutto alla Juve Stabia. Splendido il cammino finora: sarà pure fortunata in alcune circostante, ma pragmatismo e amalgama stanno facendo alzare l'asticella delle vespe. Il Benevento di Auteri però era in crescita, prima della sfida col Cerignola. Mancava ancora il cinismo, allo Scida il numero di occasioni create avrebbe dovuto regalare i tre punti. Quanto meno però s'era vista la più bella prestazione fino a quel momento. Tanto da far decidere al duo Carli – Auteri di cambiare programma e di dare il giorno libero (martedì) evitando l'allenamento in terra calabrese.
Il buonismo non ha premiato, nemmeno forse la rivoluzione di formazione (sono stati cambiati ben otto undicesimi). Ma magari ha influito anche il posticipo che ha mandato in campo i sannita con un quadro chiaro dei risultati maturati sugli altri campi. In fondo quando si assiste ad una così brutta prestazione, subentrano sempre mille motivazioni. E se fosse una squadra che inizia ad assimilare il gioco di Auteri ma che non ha carattere? Ci auguriamo che non sia così. Significherebbe alzare già bandiera bianca. Il tecnico siciliano ha dichiarato di non aver mai sostenuto il primo posto (“Ho parlato sempre e solo di crescita”) ma suvvia come non credere alla volontà della società e della piazza di provare a compiere il miracolo? Perché di miracolo si tratterebbe, quello però che dovrà passare per il campo di Picerno.
Sarà la partita più tosta della settimana, ma alla luce dei due pari sarà la più importante. Il Benevento non dovrà accontentarsi del punto (la sconfitta non è nemmeno contemplata) ma in pochi giorni il gruppo dovrà trovare le certezze di Crotone e il risultato col Brindisi. Per far ciò Auteri butterà nella mischia quegli elementi (non ama chiamarli titolari) che hanno firmato il processo di crescita: Nardi, Talia (Pinato comunque non ha fatto male ed è stato tra i migliori assieme a Capellini), Lanini, Starita e Masciangelo. La piazza si era esaltata dopo Crotone, ora è profondamente delusa. Tornano i vecchi punti interrogativi, a confondere anche la formazione col Cerignola che ha ricordato quella di Andreoletti. Ma si sa l'abbondanza non aiuta. Il troppo stroppia. I limiti di questa rosa derivano anche da un numero eccessivo di calciatori, alcuni sopravvalutati, altri rimasti in squadra per non aver trovato di meglio. Il primo passo? Una bella selezione. Non guasta mica.