Avellino

"San Modestino, lui sì può guarirci. Anche il Signore vuole guarirci ma non sempre lo vogliamo noi".

Così in un passaggio dell'omelia il vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, ha celebrato il Santo Patrono del capoluogo nel Duomo, festeggiato in anticipo. Sia Avellino che Mercogliano hanno tenuto oggi le celebrazioni in onore dei Santi martiri Modestino, Flaviano e Fiorentino perché il 14 è previsto il mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, che per i cattolici è una giornata di penitenza, di digiuno, astinenza e silenzio. Nel Duomo di Avellino, assente il sindaco ("Saluto le autorità, vedo che hanno delegato...", le parole di Aiello), il vescovo ha celebrato la messa con i parroci e i sacerdoti della città e della Diocesi. "Il martirio - ha spiegato monsignor Aiello - è comprensibile solo nella dimensione dell'amore che chiede di assomigliare al Cristo. La loro lezione, ancora trascurata e poco valorizzata, è un insegnamento per tanti di noi che vogliono essere cristiani all'acqua di rose. A loro chiediamo di essere toccati da questa grazia, di lasciarci sfiorare da questa follia che si è realizzata nelle opere di Gesù e dei martiri che soli guariscono le ferite". Quindi l'appello per la chiesa di Avellino, "spesso nascosta nelle catacombe, per paura dei potenti esca nel sole a proclamare la parola di Dio".