L’omicidio di Luigi Muollo avvenuto nel settembre 2003 a Scafati sarebbe costato dai 50mila ai 100mila euro. Romolo e Luigi Ridosso (classe 1986) - con la complicità di Antonio Romano - si rivolsero «a un elemento di vertice del clan De Sena di Acerra per vendicare la morte di Salvatore Ridosso, avvenuto pochi mesi prima di cui Ferdinando Muollo è il mandante». Furono contattati Ciro De Falco e Giuseppe D’Iorio ma entrambi finirono in carcere prima dell’esecuzione del delitto. Furono quindi ingaggiati Vincenzo Romanelli (deceduto) e Massimo Imparato - scrive la Procura Antimafia-che in sella a una moto esplosero i colpi mortali a Luigi Muollo».
Per il delitto di Andrea Carotenuto, invece, indicano in Luigi e Gennaro Ridosso gli autori materiali dell’assassinio, commesso in via Martiri d’Ungheria a ottobre del 2002. «Entrambi in sella a una motocicletta, avvicinarono la vittima ed esplosero dei colpi a bruciapelo, pistola 7,65: per Muollo non ci fu scampo». A darne notizia è stato il pentito Pasquale Loreto, precisando che i due avevano incontrato casualmente Luigi Muollo e a sparare sarebbe stato Luigi Ridosso».
Redazione Sa