Appartamenti pubblici dell'Erp: la Regione Campania ha varato un progetto che punta sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, la costruzione di nuovi alloggi e la rigenerazione urbana del patrimonio di edilizia pubblica. In totale si tratta di circa 110mila immobili.
Quasi il 70% (72mila) degli alloggi, si apprende dalla Regione, sono ubicati nell'ambito della città metropolitana di Napoli e per i quali sono state messe in campo una serie di azioni che impegnano circa 600 milioni di euro di finanziamenti. Il Fondo complementare al PNRR "Programma Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica", vede l'immissione di oltre 295 milioni, per interventi di recupero, tra cui anche la demolizione e la ricostruzione, e di rigenerazione degli spazi di pertinenza dei fabbricati. Il Bando era rivolto ai Comuni della Regione Campania proprietari di patrimonio ERP (Edilizia residenziale pubblica) e all'ACER, cui venivano destinati risorse per 150 milioni di euro. La restante quota veniva allocata su due riserve: una a favore dei progetti presentati dal Comune di Napoli per 60 milioni di euro, ed una a favore di quelli presentati dall'ACER, per 85 milioni. Il Bando è stato emanato nel novembre 2021, le graduatorie sono state approvate nel febbraio 2022: finanziati complessivamente 54 interventi.
Entro il 31 marzo 2026 dovranno essere conclusi i lavori attualmente in corso. Ci sono poi i 100 milioni di euro del programma PINQUA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare) con fondi PNRR che in Campania portano alla riqualificazione del rione S. Gaetano, l'agrivillaggio nel litorale domizio da realizzare attraverso il recupero di beni confiscati alle mafie, l'intervento di ripopolamento nelle aree interne della provincia di Avellino e Salerno. I progetti sono affidati all'ACER per l'attuazione entro il 31 marzo 2026.
C'è poi il Fondo MEF introdotto dalla finanziaria del 2018 che mette a disposizione delle Regioni un fondo annuale per programmare interventi di rigenerazione urbana fino al 2034. La Campania è al terzo anno di programmazione e ha scelto di destinare queste somme per la parte prevalente ai Comuni (70%) e la restante quota a disposizione dell'ACER. Il finanziamento complessivo in essere a tutto il 2023, è pari ad oltre 115 milioni di euro per oltre trenta interventi in corso. Il PIERS (Programmi Integrati di Edilizia Residenziale Sociale) è infine un bando innovativo promosso dalla Regione Campania nell'estate del 2020, che consentiva la partecipazione alle cooperative di abitazioni, aprendo così anche ai privati: sono stati selezionati 15 progetti a copertura di un investimento totale di quasi 80 milioni di euro, per interventi in corso di realizzazione.
Nuovi canoni per gli alloggi popolari, nessun aumento per i poveri
"Adesso siamo nella condizione di poter fare una riforma strutturale. Innanzitutto dei criteri per l'assegnazione: calcoliamo l'Isee, la povertà reale delle famiglie, ma anche la qualità degli alloggi che vengono offerti". Lo ha spiegato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che oggi, a Palazzo Santa Lucia, ha presentato la riforma dei canoni degli alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica), che ha l'obiettivo di renderli più equi, sostenibili e adeguati alle reali condizioni delle famiglie.
Le nuove modalità di calcolo entreranno in vigore il primo gennaio 2025. "L'aumento dei canoni è proporzionato alla situazione economica delle famiglie, in modo che l'aumento sia sostenuto dalle fasce economiche medio-alte, ma al contempo siano mitigati gli effetti di un eventuale aggravio sulle fasce più fragili".
In particolare, rispetto alla precedente disciplina, la condizione economica è espressa non più dal reddito convenzionale, ma dall'Isee (con attestazione da presentare a cadenza biennale), che tiene conto del patrimonio mobiliare e immobiliare, ma anche del numero di componenti del nucleo familiare e della presenza di soggetti fragili. Inoltre, sono previste "significative riduzioni del canone in favore dei nuclei familiari costituiti da un solo componente e di quelli in cui sia presente almeno un soggetto in condizione di disabilità". "Sappiamo che abbiamo una grande, immensa questione sociale - ha sottolineato il governatore - nella quale si intrecciano problemi di povertà vera, di illegalità, di penetrazione camorristica. Noi rivendichiamo il fatto che nei tre anni che abbiamo alle spalle, tra Covid e crisi sociale, siamo riusciti a non aumentare di un euro i fitti. Abbiamo integrato noi come Regione Campania i bilanci dell'Acer. E non abbiamo caricato sulle famiglie più povere l'aumento dei costi".
Morosità e occupazioni abusive: agevolazioni per chi vuole rientrare nella legalità
La Regione ha anche "affrontato di petto il problema delle morosità: abbiamo un 30% di occupanti - ha evidenziato De Luca - che non pagano. Se c'è una morosità incolpevole, e la gente non ha neanche il pane, è chiaro che dobbiamo dare dei contributi ulteriori. Ma se ci sono i furbi, i furbi devono pagare, poco, ma devono pagare, perché le risorse incamerate servono per fare le manutenzioni. E abbiamo anche stabilito che chi decide di saldare le morosità possa avere un contributo ulteriore da parte della Regione per mettersi in regola". Sul tema degli investimenti, il presidente della Regione ha spiegato che "in questo momento l'Acer investe 500 milioni di euro sia in nuova edilizia sia nei progetti di ristrutturazione dei vecchi alloggi Iacp. È un programma davvero molto importante, è una prova di efficienza che ha dato l'Acer con fondi sia Pnrr sia di altra natura. Contiamo di realizzare quartieri interi di edilizia sociale nuova con criteri anche di risparmio energetico, di modernità degli alloggi, di grande qualità. È un programma davvero imponente che guarda alla solidarietà, alla legalità, ma guarda anche alla creazione di lavoro nel campo dell'edilizia sociale".