Avellino

Continua la protesta dei trattori anche in Irpinia, con due fronti aperti che marciano con determinazione: quello di Avellino e quello di Flumeri. Agricoltori e allevatori sfidano il gelo delle notti invernali e stamane il corteo è tornato a sfilare in città, per le vie del centro.

"Le condizioni imposte dall'Europa ci stanno mettendo in ginocchio, impedendoci di lavorare adeguatamente. Questo è uno dei motivi della nostra protesta", afferma uno dei manifestanti. "I costi dei materiali agricoli, dal gasolio ai concimi, sono in continua salita, rendendo difficile svolgere il nostro lavoro".

E non è solo una questione economica. Gli agricoltori irpini lamentano una serie di ostacoli imposti dallo Stato che compromettono il loro ruolo cruciale nell'approvvigionamento alimentare della regione. "Aumentano le tasse sui nostri prodotti senza garantirci un giusto prezzo di vendita. Senza di noi, le tavole rimarrebbero vuote", sottolineano con amarezza. Oggi i trattori hanno invaso le vie del centro, determinati a far conoscere le loro lotte e ad ottenere il sostegno della comunità avellinese. "Stiamo lottando contro diverse problematiche, dall'aumento del prezzo della farina di grillo alle accise sul carburante, fino alla difficoltà di valorizzare i nostri prodotti locali", spiegano i manifestanti con fermezza.

Mercoledì nuova mobilitazione, sotto la sede della Regione Campania, a Collina Liguorini. 

Nei volantini distribuiti in città si legge chiaramente il messaggio di protesta: “La protesta è contro le politiche comunitarie che stanno uccidendo l’agricoltura e il futuro dei nostri figli.” Gli agricoltori intendono così evidenziare le difficoltà e le sfide che stanno affrontando a causa di decisioni e politiche che ritengono non rispondere alle reali esigenze del settore.

La scelta di organizzare una marcia  pacifica dimostra la volontà di esprimere il proprio dissenso in modo civile e costruttivo, cercando l’attenzione e il supporto della comunità locale.