Napoli

Mentre a Roma contro la Lazio la parola d'ordine era "non prenderle", domenica al "Maradona" col Verona la parola d'ordine è "segnare e vincere". L'allenatore del Napoli Walter Mazzarri ha ricevuto con molta chiarezza l'input del presidente De Laurentiis, presente in questi giorni a Castel Volturno. E' stato giusto chiudere la cerniera in difesa e mettere fine all'emorragia di gol, ma l'atteggiamento della squadra troppo difensivo e l'assenza di tiri in porta ha snaturato la mentalità della squadra. Il presidente teme che altra confusione possa aggiungersi a quella dei mesi scorsi, di fatto invitando Mazzarri a non togliere punti di riferimento ai calciatori. Ecco perché si valuta un saggio ritorno alla difesa a quattro, con il modulo che potrebbe essere un inedito (per Mazzarri) 4-2-3-1 per sfruttare al massimo il rinforzato pacchetto offensivo dopo il mercato di gennaio, con gli arrivi di Ngonge e Traoré che hanno portato qualità.

Prima, però, bisognerà capire chi sarà a disposizione: Anguissa è pronto, ma non è detto che partirà dal primo minuto. Rientrano Kvara, Simeone e Cajuste dalla squalifica, mentre potrebbe tornare Natan tra i convocati. Ad oggi non è facile immaginare la formazione, ma qualche indizio potrebbe arrivare nella conferenza di domani alle 12 di Mazzarri, che tornerà a parlare alla vigilia di una partita. Da capire anche chi sacrificherà il Napoli per le liste Serie A e Champions: sicura l'esclusione di Demme da entrambe, si valutano i due sacrificati per quella Uefa: l'intenzione sarebbe di mettere dentro i nuovi Traoré, Mazzocchi e Ngonge. Consentiti solo tre cambi, con i sacrificati che potrebbero essere Dendoncker e addirittura Zielinski, ormai al passo d'addio. Ma le valutazioni sono in corso e non si escludono scelte differenti.