Benevento

Ancora due divieti di avvicinamento alla parte offesa: uno con il divieto di dimora, non applicato nell'altro caso dopo il sì al braccialetto elettronico. Sono le misure ordinate dal Gip in due distinte inchieste: la prima arriva da Montesarchio ed è stata condotta dalla polizia postale di Benevento nei confronti di un uomo al quale è stata contestata una ipotesi di stalking, aggravata dall’uso di strumenti informatici e telematici, ai danni di una donna di cui si era innamorato.

E' stata ravvisata, dopo la querela sporta dalla malcapitata, che aveva prodotto anche alcuni file, le dichiarazioni di uno zio e di un'amica, e l'acquisizione dei tabulati telefonici, nei comportamenti che lui avrebbe mantenuto. Nel mirino mesi e mesi di telefonate e messaggi, spesso inviati in forma anonima o con l'utenza intestata alla madre dalle telefonate, accompagnati nell'ultimo periodo da minacce che lei avrebbe subito perchè non voleva parlargli.

L'altro divieto, con braccialetto, è stato invece eseguito dai carabinieri della Stazione di Benevento a carico di un uomo indagato per lesioni aggravate, estorsione e rapina ai danni di una donna con la quale aveva intrattenuto una breve relazione.

Lei aveva raccontato che nell'ultimo dei tre giorni in cui era stata sua ospite, lui l'avrebbe colpita con schiaffi e pugni, causandole lesioni guaribili in 20 giorni. Poi le avrebbe strappato dal collo una collana d'argento e, minacciandola di morte, l'avrebbe costretta a dargli 150 euro. La poverina era riuscita a fuggire,munita di una valigia aveva raggiunto una pizzeria i cui titolari avevano chiesto l'intervento dei carabinieri e del 118. Da qui l'inchiesta che, supportata anche da una consulenza tecnica sui messaggi in lingua straniera contenuti nel telefono, e dalle dichiarazioni di due ragazzi che l'avevano soccorsa all'esterno della pizzeria, è sfociata nel divieto.